Tratto da La birra nel mondo, Volume I, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Masham/Inghilterra
Nel 1968, a soli 23 anni, Paul Theakston prese il posto del padre, Frank, come amministratore delegato della gloriosa Theakston Brewery di Masham. Nel 1987 la fabbrica finì alla Scottish & Newcastle, che la chiuse, trasferendo la produzione presso i propri impianti.
A quel punto, Paul Theakston pensò bene di aprire una piccola fabbrica in proprio. Fortuna volle che si rendesse disponibile l’edificio di quella malteria, Lightfoot, aperta dal nonno nel 1919 con l’acquisto di una birreria di metà Ottocento. Non solo, la chiusura di molti birrifici (tra cui, Hartley’s, Hardy & Hansson, Darley) per la situazione difficile in cui versava all’epoca l’industria brassicola inglese, permise a Paul di raccattare tutto quanto occorreva per iniziare l’attività.
Nel 1992 nasceva così la Black Sheep Brewery. Black Sheep vuol dire “pecora nera”: pecora intendeva ricordare che in passato Masham era rinomata per il commercio di pecore; nera invece alludeva alla scelta operata da Paul, quella ovvero di lasciare l’azienda di famiglia per mettersi in proprio. Del resto Theakston era ormai un marchio della Scottish & Newcastle, che aveva anche sfruttato il nome Lightfoot. Addirittura, nel frattempo, un nuovo birrificio aveva preso il nome di Masham.
Nel giro di poco tempo la Black Sheep fece molta strada, e oggi produce più di 75 mila barili di birra all’anno. D’altra parte si mosse subito in un’ottica ben più ampia rispetto a quasi tutti gli altri nuovi microbirrifici, fermentando con il tradizionale sistema Yorkshire-Square e creando anche un centro visitatori.
Black Sheep Ale, best bitter ale di colore rame chiaro (g.a. 4,4%); conosciuta anche come Black Sheep Special Ale. Con un’effervescenza quasi piana, la spuma si dimostra ridotta, però spessa e durevole. L’aroma è di malto tostato con note fruttate. Il corpo risulta piuttosto intenso, quantunque il tenore alcolico non sia elevato. Il sapore, ben luppolizzato, amaro e asciutto, ha il giusto equilibrio. Nel retrolfatto emerge più evidente l’impressione di secchezza.
Black Sheep Emmerdale ale, ordinary bitter ale di colore ambrato lievemente opaco (g.a. 4,2%). L’effervescenza è piuttosto piatta; la spuma, scarsa e di modesta tenuta. All’olfatto si sprigionano persistenti profumi di luppolo e di spezie. Nel corpo leggero il gusto defluisce all’insegna del fruttato, lasciando nella discreta persistenza retrolfattiva piacevoli suggestioni amarognole.
Black Sheep Riggwelter, strong ale color tonaca di frate con sfumature rosso rubino (g.a. 5,7%). Con una carbonazione moderata, la spuma non abbonda, si rivela però compatta e abbastanza tenace. L’aroma fruttato diffonde ben riconoscibili sentori di affumicatura. Il corpo rotondo, dalla trama cremosa, alimenta un gusto alquanto complesso, con impressioni dominanti di luppolo su fondo tostato molto asciutto. Anche il finale appare secco, segnato da un malto che, nel retrolfatto, cede il posto a un gradevole amarognolo.
Black Sheep Yorkshire Square Ale, ESB di colore ambrato con riflessi chiari (g.a. 5%); classica birra dello Yorkshire. L’effervescenza appare piuttosto modesta; la schiuma, di un bianco sporco, sgorga fitta, cremosa. Il naso è decisamente segnato dal malto, con appena un accenno di luppolo. Il corpo si esibisce strutturato, rotondo. Il cereale domina anche al palato, in una consistenza asciutta, densa, forse un po’ sciropposa. Nel finale si leva un aromatico luppolo erbaceo. Il retrolfatto pulito emette una suggestione dolciastra di malto.