Bavaria Brouwerij N.V.

Tratto da La birra nel mondo, Volume I, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Lieshout/Paesi Bassi
Lieshout è un ex comune che, insieme ad altri due soppressi, oggi costituisce la municipalità di Laarbeek, nel Brabante Settentrionale.
A Lieshout, nel 1680, già produceva birra Dirck Franssen Vereijcken. Nel 1764 la pronipote di Dirck sposò Ambrose Swinkels. Da allora il birrificio è sempre rimasto nelle mani della famiglia Swinkels, attualmente settima generazione alla sua guida.
Nel 1924 venne costruita una nuova birreria, dove fu prodotta la prima lager. E molto probabilmente il nome Bavaria risale a quel periodo, quando bavarese indicava appunto la “lager”. Nei Paesi Bassi, è comunque più nota come De Kerkdijk (“Diga della Chiesa”).
Dopo vari acquisti di piccole imprese locali e l’ingresso nella De Kroon di Oirschot con la quota iniziale del 50%, rilevò la sudafricana Bavaria Bräu (poi chiusa e adibita a stabilimento di produzione propria). Mentre già da un po’ a Mosca, presso la Moscow Efes Brewery, la sua birra veniva brassata su licenza sotto il controllo diretto di tecnici della casa madre e con malti propri. Ma il colpo grosso, lo fece con La Trappe, ottenendone la concessione dalla famosa fabbrica dell’abbazia di Konigshoeven.
In continua espansione, la Bavaria Holland è riuscita a penetrare in diversi mercati esteri. Cominciò nel 1973 con Italia, Irlanda, Israele; proseguì con Francia, Spagna, Inghilterra, Stati Uniti. Ultimamente anche l’Est dell’Europa e l’Estremo Oriente si sono mostrati abbastanza interessati ai suoi prodotti. I crescenti investimenti pubblicitari, con campagne animate dall’umorismo, dalle stelle del calcio e del cinema, insieme a un meticoloso programma di sponsorizzazioni, hanno portato il marchio Bavaria a diventare noto in oltre 100 paesi.
In Italia, la casa olandese oggi vende 450 mila ettolitri e passa l’anno. La filiale di Torino, Bavaria Italia, si occupa della commercializzazione, della promozione e dello sviluppo del marchio in tutta la penisola. E, dopo l’aggressiva politica nei canali GDO, è passata a sviluppare una buona presenza anche in quelli HoReCa, con la disponibilità delle “leggendarie” trappiste.
Non stupisce quindi la presenza della Bavaria nelle squadre di calcio del Milan, del Torino, del Genova, del Palermo, del Messina, dell’Empoli, della Sampdoria, della Reggina; e in altri sodalizi sportivi, come Benetton Basket, Sisley Volley, Benetton Rugby. Nel campo musicale e cinematografico, al Traffic Torino Free Festival, al Roma Live Festival, all’Isola del Cinema. Nella storica discoteca di tendenza Il Muretto, sul lido jesolano; nel Turquoise Ventaglio Beach Club di Rimini; nel ristorante Casa Bavaria del centro sportivo La Ghirada, presso Treviso, il primo locale peraltro all’insegna esclusiva del brand olandese.
La qualità dei prodotti è indiscutibile, e ha nel prezzo un determinante alleato concorrenziale; il tappo a corona svitabile è molto pratico; il confezionamento si presta a un comodo trasporto; in particolar modo le pilsner, hanno il supporto della grande distribuzione. Di recente sono state adottate le infrangibili e leggerissime bottiglie in PET che, oltre all’igiene e alla possibilità di portarsele dietro, non vanno incontro, diversamente dal vetro, a limiti d’ingresso in luoghi sotto noiose ordinanze tutelari, quali stadi, circoli sportivi, spiagge.
La fabbrica, una delle più moderne del Paese, concilia le strutture storiche con l’impiantistica a elevata tecnologia. È l’unica in Olanda a essere attrezzata per il maltaggio interno, con la Bavaria Maltings di Wageningen che addirittura esporta in tutto il mondo. L’acqua, estratta da pozzi artesiani di proprietà, dopo l’utilizzo viene depurata e immessa nel canale che costeggia lo stabilimento, peraltro sfruttato per l’approvvigionamento di orzo via Aachen.
Dietro per importanza soltanto alla Heineken nei Paesi Bassi, l’azienda di Lieshout ha una produzione di oltre 6 milioni di ettolitri l’anno, con più del 70% che prende la strada per l’estero. Si tratta di una gamma di birre convenzionali, leggerine e orientate al dolce; comprende però anche speciali di ottima fattura, per i palati più esigenti.
Bavaria 0,0 Original, pils analcolica di colore dorato pallido (g.a. 0,0%). Fu presentata in Olanda nel 1988; ma già da 10 anni veniva esportata nei paesi arabi una birra del genere, in ossequio ai precetti dell’Islam; in Italia, arrivò nel 1991. Particolari metodi di fermentazione (inibendo lo sviluppo di alcol) e maturazione preservano le proprietà organolettiche. Con un’effervescenza piuttosto bassa, la schiuma si presenta densa e di apprezzabile stabilità. Il profilo aromatico presenta una certa granulosità, ma gradevolmente secca. Il corpo non può che risultare sottile e acquoso. Il malto, in evidenza al palato, si affievolisce nel finale. Subentra un retrolfatto a malapena amaro.
Bavaria 8,6 (Original), strong lager di colore giallo dorato chiaro (g.a. 8,6%). Con un’effervescenza alquanto bassa, la schiuma si forma abbondante ma non dura molto. L’aroma è di malto torrefatto, piuttosto forte, così come si avverte l’alcol. Il corpo medio ha una consistenza oleosa. Il gusto defluisce intenso, deciso, con piacevoli note di liquirizia e frutta secca. Il finale apporta una ventata di freschezza.
Bavaria 8,6 Gold, strong lager di colore biondo dai vividi riflessi dorati (g.a. 6,5%). Viene prodotta con malto cristallizzato e una piccola percentuale di mais. I numeri del nome non indicano la titolazione alcolica, bensì la temperatura di servizio, tra gli 8 e i 6 °C, per apprezzare la morbidezza e cogliere pienamente le particolari sfumature di caramello. Pur con un’effervescenza moderata, la spuma emerge fine e rimane stabile, aderente. L’aroma, appena dolce, esala forte e risoluto. Così come si fa subito notare l’alto contenuto di etanolo. Dal corpo strutturato e scorrevole prende il via un fresco gusto intriso di tocchi caramellati. Nel finale il palato si asciuga, e la persistenza retrolfattiva diventa tutta del luppolo.
Bavaria 8,6 Black, baltic porter di colore marrone scuro quasi nero (g.a. 7,9%). La schiuma beige, cremosa e un po’ appiccicosa, è gestita da un’effervescenza vivace e piacevole. L’olfatto si esibisce con una certa dolcezza, sprigionando sentori di malto torrefatto, caramello bruciato, zucchero di canna, caffè, toffee, cacao. Il corpo è pieno ma defluisce con una buona tessitura oleosa. Il gusto ha tutta la forza amabile del malto scuro, con note non tanto meno intense di liquirizia, biscotti, limoni, cioccolato. La corsa dura parecchio, in un rivestimento molto dolce. Il finale sa tanto di cenere, e introduce un persistente retrolfatto alcolico.
Bavaria 8,6 Extreme, extra strong lager di colore biondo scuro: effervescenza discreta; schiuma alta, vaporosa, ma di rapida dissoluzione; aroma erbaceo intriso di etanolo, con qualche sentore di cereali, miele, caramello, zucchero di canna; corpo medio brioso e scorrevole; gusto amabile, con note di malto, caramello, e una sferzata finale di luppolo amaro; retrolfatto dolce, cordiale, caldo (g.a. 10,5%).
Bavaria 8,6 Red, strong lager di un rosso brillante (g.a. 7,9%). L’effervescenza è moderata; la spuma, a grana minuta, nonché aderente. L’intensità olfattiva appare normale, con gradevoli aromi fruttati, di cereale e caramello. Il corpo, di ottima struttura e ben sostenuto dal tenore alcolico, si rivela estremamente morbido. Il sapore denota un lieve orientamento al dolce, ma riceve il giusto equilibrio da preziose note speziate. Al finale dolce e caldo, tiene dietro un lungo retrolfatto di agrumi.
Bavaria Premium Pils, pilsner di colore giallo paglierino smorto (g.a. 5%); conosciuta anche come Bavaria Pilsener/Premium Beer. Pils di razza, è destinata al consumo di massa. L’effervescenza media sviluppa una schiuma sottile, compatta e di buona aderenza. L’aroma è quello inconfondibile del luppolo. Il corpo leggero, di consistenza acquosa, nutre un gusto vagamente di malto, quasi neutro, ma con un’impronta di secchezza gradevole e dissetante. La corsa termina tra un luppolo fine ed erbe aromatiche, lasciando la bocca pulita e asciutta.
Bavaria Premium Lager 4,3%, lager di colore giallo dorato brillante (g.a. 4,3%). L’effervescenza è piuttosto decisa; la schiuma, soffice e di sufficiente durata. L’aroma si libera lievemente luppolizzato, con qualche sentore secco di malto, paglia, erba. Il corpo leggero appare di consistenza tra oleosa e cremosa. Il gusto, dopo l’imbocco dolce, si asciuga e diventa amarognolo, mentre si fanno strada note di fieno, cereali, foglie. Il finale arriva abbastanza amaro, lasciando presto il posto a un discreto retrolfatto con suggestioni di noci e di agrumi.
Bavaria Radler Grapefruit, radler al pompelmo di colore rosato chiaro: effervescenza moderata; schiuma con buona allacciatura e piuttosto durevole; aroma fruttato, con sentori di pompelmo dolce in primo piano e, in secondo, di malto, limonata, frutta tossa, mandarini, sidro; corpo molto sottile e di consistenza acquosa; gusto fresco e aspro, decisamente segnato da note di pompelmo, con una piacevole punta di acido a fine corsa; retrolfatto amaro e frizzante (g.a. 2%).
Bavaria Radler Lemon, radler al limone di colore giallo intenso: effervescenza media; spuma bianco sporco non abbondante ma di lenta dissoluzione; aroma dolce di agrumi e delicato di erbe; corpo molto leggero di consistenza acquosa; gusto di limone con qualche nota di mela dolce; finale amarognolo; retrolfatto un po’ terroso (g.a. 2%).
Hollandia, lager di colore oro paglierino (g.a. 5%). La gradazione alcolica varia leggermente da paese a paese. Con una buona effervescenza, la schiuma emerge compatta, resistente. All’aroma di malto segue, in un corpo medio e frizzante, il gusto amarognolo del luppolo che finisce per segnare la corta persistenza retrolfattiva con un’impressione secca.