Tratto da La birra nel mondo, Volume I, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
San Francisco, California/USA
Shaun O’Sullivan e Nico Freccia, provenienti entrambi da Los Angeles, si conobbero a San Francisco nel 1995.
Shaun, con un passato da fotoreporter per un settimanale di Los Angeles, era passato a fare l’assistente produttore di birra, prima, alla Triple Rock Brewery di Berkeley, poi alla 20 Tank Brewery di San Francisco.
A sua volta, Nico, era un appassionato homebrewer con qualche esperienza nella ristorazione. Deluso dalla mancanza di cultura birraria nella Los Angeles degli anni Novanta, nonché con velleità di attore e scrittore, si era trasferito a San Francisco, dove aveva iniziato a scrivere per la più grande pubblicazione birraria dell’Occidente, Celebrator Beer New.
Per la comune passione, la conoscenza si trasforò presto in amicizia. E i due amici presero a frequentare, insieme, alcuni corsi di produzione birraria, finché nel 2000, nello storico quartiere di South Park, vide la luce il brewpub con annesso ristorante 21st Amendment Brewery. Il nome, ovviamente, si riferisce al 21° emendamento della Costituzione degli Stati Uniti che nel 1933 abrògo il proibizionismo.
A distanza di quindici anni, il brewpub si ritrovò a poter soddisfare soltanto le esigenze dei propri clienti, mentre cresceva a dismisura la richiesta dall’esterno. Addirittura le ricette venivano progettate e testate a San Francisco, ma realizzate nella lontanissima Cold Spring Brewing Company in Minnesota. Non c’era insomma da fare altro che mettere su una nuova sede. La scelta cadde sulla vecchia fabbrica di cereali Kellogs, chiusa nel 1995, a San Leandro, dall’altra parte della via di San Francisco, con ampia possibilità di creare anche una decente sala di degustazione e uno spazio per eventi.
Naturalmente la produzione è andata sempre più crescendo e la gamma di offerte, come del resto avviene di norma nei microbirrifici americani, diventa sempre più ampia.
21st Amendment Pale Ale, american pale ale di colore dorato chiaro: effervescenza quasi croccante; schiuma biancastra un po’ appiccicosa; aroma erbaceo, con sentori floreali, di agrumi e di pane; corpo medio di consistenza acquosa; gusto con una sottile spina dorsale di malto cui si appiglia timidamente un luppolo piuttosto amaro; finale secco e alquanto astringente (g.a. 5,5%).
Tra le stagionali:
21st Amendment Hop Crisis!, imperial IPA invernale di colore dorato pallido leggermente velato (g.a. 9,7%). L’aromatizzazione varia ogni anno, a seconda della disponbilità del luppolo, utilizzato in diverse varietà; poi la birra viene messa a maturare in rovere. L’effervescenza appare mediobassa; la spuma, minuta, compatta e di buona ritenzione. L’aroma, pulito quanto fresco, si esprime con sentori vegetali, di quercia, agrumi, vaniglia, pino, luppolo legnoso. Il corpo medio presenta una consistenza alquanto oleosa. Al palato, una solida base di malto sostiene validamente la pesante luppolizzazione, con una sottile rifinituta resinosa. La corsa è piuttosto lunga, e consente al finale di prepararsi a far esplodere tutto il suo potenziale amaro.