Che cosa determina il colore della birra? Molto semplice: dipende dal malto e dal suo grado di tostatura, nel caso delle birre scure.
Se si pensa che l’acqua è inodore e incolore, il luppolo contribuisce al grado di amarezza e i lieviti sono i responsabili della fermentazione, il malto rimane l’unico elemento capace di dare il colore alla nostra birra. Quando l’orzo viene maltato ed essiccato, questo cambia colore a seconda della temperatura con cui è stata effettuata l’essiccazione. Invece nel caso delle birre scure, se il malto viene arrostito tenderà a diventare scuro a seconda della temperatura o di quanto a lungo è stato fatto arrostire. Tornando alle birre più chiare, il colore dipenderà dalla quantità e dalla proporzione dei malti, ad esempio tra chiari e scuri. Nel caso si volesse produrre una birra con soli malti light, la birra sarà molto più chiara rispetto ad una prodotta con miscelazione tra malti light e amber.
Per misurare il colore della birra vengono utilizzate tre scale: la Lovibond (°L), la prima scala che viene utilizzata tutt’oggi; la SRM (Standard Reference Method), utilizzata perlopiù negli Usa; EBC (European Brewing Convention) utilizzata in Europa. La scala SRM indica quanta luce con una intensità regolata a 430 nm riesce a passare attraverso un centimetro di birra all’interno di un fotometro. Essenzialmente non c’è una grande differenza tra Lovibond e SRM, molti usano la prima per descrivere quanto è scura la loro birra, mentre usano la SRM per descrivere il colore vero e proprio.
Per convertire i risultati delle diverse scale, vi lascio queste 4 pratiche formule:
Da SRM a Lovibond: °L = (SRM + 0.6) / 1.3546
Da Lovibond a SRM: SRM = (1.35 x °L) – 0.76
Da EBC a SRM: SRM = EBC × 0.508
Da SRM a EBC: EBC = SRM × 1.97
Questo era per dare dei dettagli in più, se volete semplicemente sapere il colore della birra, basterà consultare la tabella EBC nella fotogallery, chiaramente se siete in Europa.