Tratto da La birra nel mondo, Volume V, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Weismain/Germania
Birrificio dell’Alta Franconia. Risale al 1798, e appartiene alla famiglia Püls, giunta alla sesta generazione.
Eccetto una birra di frumento, e sua versione analcolica, la vasta produzione, in ottemperanza al Reinheitsgebot, si svolge nell’ambito della fermentazione bassa di tradizione tedesca.
Weismainer Weisse, hefe weizen di colore atancione chiaro e dall’aspetto torbido (g.a. 5,2%). La carbonazione è relativamente morbida; la spuma bianca, enorme, fine, spessa, cremosa, di ottima tenuta e aderenza. L’aroma si apre dolce e avvolgente, con sentori di malto, banana troppo matura, grano, lievito, vaniglia, crostata di arance e, più in sottofondo, indizi floreali, di erbe, agrumi, acido lattico, chiodi di garofano. Il corpo, da leggero a medio, ha una consistenza acquosa un po’ turbata dalla viscosità del frumento. Nel gusto, dolcezza e banana lasciano sufficiente spazio a lievi frutti acidi, ad alcune note citriche, erbacee e floreali secche; non senza i soliti chiodi di garofano a infervorare la bevuta sorso dopo sorso. Il persorso, di durata media, si esaurisce con una lieve finitura fenolica dagli spunti più asciutti di gomma da masticare. Nel retrolfatto, un delicato speziato e ancora i chiodi di garofano si sbrigliano tra insistenti suggestioni minerali.
Weismainer Premium, pilsener di un brillante colore dorato chiaro (g.a. 4,9%). La carbonazione non va tanto al di sopra della media; la schiuma, piuttosto grossolana, emerge alta, soffice, pannosa, di sufficiente tenuta e allacciatura. L’aroma si esprime piuttosto tenue e granuloso, a base di malto, cereali, amido, paglia, granella di mandorla, pane, fieno, paglia, su sfondo di erbe, luppolo floreale, terra, agrumi e con qualche indizio di alveare nonché rustico di cortile. Il corpo, da leggero a medio, ha una buona consistenza acquosa. Il gusto, moderatamente dolce di malto, con un tocco fruttato, si distende a proprio agio per buona parte del discreto percorso, sin all’arrivo cioè delle note amare di resina e luppolo erbaceo che si tirano dietro una punta acida di agrumi. Punta acida, che rimane nel corto finale, asciutto e pulito. Il retrolfatto accenna a una lieve dolcezza di marzapane, ma viene presto travolto dalla mineralità stessa delle proprie sensazioni.
Weismainer Abt Knauer Bock Hell, helles bock/maibock di colore giallo oro (g.a. 7,5%). La carbonazione è morbida e un po’ appiccicosa; la schiuma bianca, grande, a pori fini, soffice, cremosa, di discreta stabilità e allacciatura. L’aroma si apre piuttosto tenue e dolciastro, caldo e granuloso, a base di malto, caramello, paglia, cereali, biscotti, zucchero di canna, lievito, frutta scura, miele, legno umido, luppolo alle erbe. Il corpo medio tende relativamente al pieno, in una consistenza oleosa. Anche il gusto è abbastanza dolce, con malto, pane, miele, frutta secca, caramello; mentre un buon equilibrio arriva dal fondo, a opera della secchezza e dell’amaro contenuto del luppolo e della scorza d’agrumi. L’alcol adempie perfettamente al proprio compito, con un calore che accompagna l’intero percorso senza però mai pregiudicare la scorrevolezza della bevuta. Il perfetto equilibrio compare nel lungo finale, dove il cereale e l’amaricante sembrano aver stretto un patto d’acciaio, fondendo a meraviglia, rispettivamente, un dolciastro granuloso e un delicato amarognolo in via di attenuazione. Un calore sottilmente penetrante e un pungente erbaceo piccante connotano le suggestioni del retrolfatto.