Wadworth Brewery

Tratto da La birra nel mondo, Volume V, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Devizes/Inghilterra
Nel Wiltshire, la Northgate Brewery esisteva almeno dal 1837. Rilevata nel 1875 da Henry Alfred Wadworth, prese il suo nome.
Allora Henry aveva solo 21 anni, anche se con una buona esperienza da birraio. L’attività ebbe un inizio tutt’altro che soddisfacente. Ma ben presto il giovane dimostrò che con la pratica e l’entusiasmo si diventa anche uomini d’affari.
A capo di 10 anni l’impresa aveva avuto una crescita tale che si rese indispensabile la costruzione di un più ampio ed efficiente stabilimento. Fu Wadworth stesso a progettare, nelle vicinanze, la fabbrica a più piani per poter integrare la scarsa energia del vapore con la forza di gravità.
Nel 1887 la proprietà passò al genero di Wadworth, John Smith Bartholomew; e da allora l’azienda è rimasta nelle mani dei discendenti, oggi alla quarta generazione.
I forti legami con la tradizione non le hanno impedito di stare al passo con i tempi. Ha dovuto insomma apportare delle modifiche al processo produttivo, senza però alterare il modo di fare la birra.
Utilizza sia la caldaia di rame aperta installata nel 1885 che le moderne vasche di fermentazione e maturazione. E, per mantenere vivi i folcloristici colori del passato, dal 1974 ha ripreso la distribuzione locale in barili di legno su carri trainati da quattro cavalli di razza Shire, immancabilmente presenti anche in manifestazioni e spettacoli pubblici.
Ha infine una tenuta di 200 pub e dispone, presso il birrificio, di un centro visitatori, nonché di un negozio di articoli da regalo.
Wadworth 6X, best bitter ale di colore da rame intenso ad ambra rossastro (g.a. 4,3%); una delle birre disponibili tutto l’anno. La versione in bottiglia per l’esportazione è più forte (g.a. 5%). Nata nel 1923, è tuttora la birra più conosciuta della casa e la più diffusa nel Sud dell’Inghilterra. Il nome invece si riferisce a un sistema di classificazione tradizionale per birra forte. La carbonazione è moderata; la schiuma ocra, non così generosa, ma fine, compatta, cremosa, persistente. L’aroma di malto tostato, biscotto, nocciola, butterschot, caramello, pane integrale, accetta volentieri la dolce compagnia fruttata per rimanere al passo con un resinoso luppolo legnoso dalle sfumature di terra. Il corpo medio ha una consistenza giustamente acquosa. Il carattere di malto e frutta perfettamente equilibrato dal luppolo si mette maggiormente in evidenza nel gusto, intenso, quasi legnoso, con un delizioso tocco amaro. Il finale, succoso e vagamente asprigno, introduce un retrolfatto luppolizzato debolmente secco e con sensazioni di noce e toffee.
Tra le tante birre offerte per i vari periodi dell’anno, ne riportiamo due, definibili a grandi linee di stile old ale.
Wadworth Farmers Glory, di colore ambrato molto carico, quasi tonaca di frate, con riflessi rossastri (g.a. 4,4%). È più vicina alla mild ma con grado alcolico più sostenuto. Creata per la prima volta nel 1984 per aiutare gli agricoltori a celebrare i loro raccolti generosi, da allora è andata vieppiù crescendo in popolarità. Unica birra della casa a essere preparata nel mese di agosto, rimane disponibile nei pub come birra di botte per tutto settembre. Utilizza malti pale e cristallini; luppoli Fuggle, Challenger e Golding per creare il sapore; e un pizzico di agrumi per rinfrescare l’amaro. La carbonazione è tipicamente bassa; la schiuma, di un bianco sporco, non ricca, ma soda, cremosa, abbastanza stabile e senza il minimo segno di allacciatura. Malto, caramello, arancia, pane di segale, noci tostate e qualche frutto si mescolano, al naso, con un persistente luppolo floreale. Il corpo medio ha una densa consistenza oleosa. Il gusto, morbido e asciutto, propone subito una certa dolcezza di malto che, dopo un corto passaggio fruttato, si riversa nelle “fauci” amare di un luppolo ancora floreale ma molto più intenso. Un finale felpato, lungo e dissetante, introduce le impressioni retrolfattive ispirate alla nocciola tostata, alla mandorla amara e alle erbe aromatiche bruciate.
Wadworth Old Timer, di colore marrone ramato intenso e dall’aspetto nebuloso (g.a. 5,8%); condizionata in botte e in bottiglia. La winter ale della casa, è disponibile da dicembre a gennaio. Birra dei tempi andati, viene prodotta rispettando la tradizione fin nei minimi dettagli. Per un certo periodo è stata chiamata Old Father Timer. Con un’effervescenza abbastanza contenuta, la schiuma beige si versa non tanto generosa, ma soffice, compatta, cremosa, sufficientemente stabile. Fruttato e cereali si mettono subito in evidenza al naso; segue un leggero sentore di malto umido con qualche spunto solforoso; si accoda una diffusa percezione di luppolo legnoso. Il corpo medio ha una consistenza che si destreggia molto bene nella sua acquosità. Il gusto, di un intenso malto cremoso, fresco e sfumato di vaniglia e nocciola, si snoda piacevolmente sotto l’egida di un amaricante che tende più a stuzzicare l’appetito che a mettere ordine nell’equilibrio. Il finale avverte sostanzialmente il malto ma non sa rivelarsi meno secco. Impressioni fruttate e terrose, insieme, si levano con insistenza dal lungo retrolfatto.