Tratto da La birra nel mondo, Volume IV, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Taybeh/Palestina
La prima fabbrica di birra palestinese, fondata in Cisgiordania nel 1994 da Nadim Khoury, insieme al fratello David.
La famiglia Khoury gestiva a Brookline, nel Massachusetts, un negozio di liquori. Nadim iniziò a produrre birra già ai tempi del college, nel seminterrato del dormitorio; per poi compiere gli studi formali alla UC Davis, in California.
Per mettere su il microbirrificio, avendo le banche rifiutato il prestito, la famiglia Khoury dovette vendere la proprietà a Brookline; e non solo. In un paese a maggioranza musulmana, il consumo di alcol è considerato come haram (“proibito”). Ma, a dirimere la controversia, ci pensò il presidente Yasser Arafat che intendeva, così, troncare la dipendenza della Palestina dall’alcol importato da Israele.
E oggi, nonostante gli ostacoli israeliani frapposti sia nell’importazione delle materie prime che nell’esportazione del prodotto finito, la Taybeh, riesce in qualche modo a esportare la propria birra in diversi paesi.
Taybeh Beer Gold, golden ale dorata di puro malto (g.a. 5%). Con una morbida effervescenza, la schiuma bianca erompe fine, densa, cremosa, abbastanza durevole. L’aroma si libera con una certa complessità: luppolo, caramello, fiori di campo, crosta di pane, agrumi; e con la frutta tropicale a prevalere alla lunga distanza. Il corpo medio ha una consistenza alquanto oleosa, comunque fluida, briosa. Il gusto si snoda dolce e croccante, con note fruttate oltre la metà della corsa, quando arriva una rinfrescante punta di acidità che cede presto il passo a un non certo spiacevole amarore erbaceo. Il brusco finale, secco e ripulente, introduce uno sfuggente retrolfatto di luppolo speziato.