Tratto da La birra nel mondo, Volume IV, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Pyongyang/Corea del Nord
La birreria inglese del Wiltshire Ushers of Trowbridge, risalente al 1824, nonostante l’impianto funzionasse a pieno regime, per motivi gestionali, nel 2000 chiuse i battenti.
Da parte sua, il governo della Corea del Nord, che aveva deciso di acquistare un birrificio, non si fece sfuggire l’occasione, tramite il broker tedesco Uwe Oehms. Nacque così la Taedonggang Brewing Company, di proprietà dello Stato, col nome del fiume Taedong, il secondo più lungo del Paese che peraltro attraversa il centro della Capitale.
Reinstallato appena fuori Pyongyang, il birrificio divenne operativo nel 2002 utilizzando la tecnologia tedesca di controllo della birra computerizzato. Mentre, nel 2009. non poteva non far scalpore a livello internazionale la prima pubblicità della birra effettuata dalla Televisione Centrale Coreana.
Dal 2016 la birra viene venduta anche in alcune località cinesi, in quantità limitate e a un prezzo quattro volte superiore a quello dei prodotti concorrenti locali.
Taedonggang Beer, lager di colore dorato pallido (g.a. 5%); con utilizzo di riso. La carbonazione è decisamente bassa per lo stile; la schiuma bianca che si forma non brilla certo per abbondanza, cremosità o tenuta e allacciatura. L’aroma è di malti dolci e leggeri, con sentori di mais e solo un accenno di luppolo terroso. Il corpo medio tende al leggero, in una schietta consistenza acquosa. Il sapore è di un granuloso vegetale con ben distinte note di limone, colla, luppolo alle erbe. Il finale arriva abbastanza amaro, e sfocia in sfuggenti sensazioni retrolfattive quasi metalliche.