Tratto da La birra nel mondo, Volume IV, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Lakewood, New York/USA
Birrificio artigianale fondato nel 2002 da Phineas DeMink e Allen (“Skip”) Yahn. Le attrezzature furono acquistate dalla Old Saddleback Brewing Co. di Pittsfield (nel Massachusetts), che nel 2000 aveva chiuso i battenti dopo soli tre anni di vita. Il nome invece è quello della regione geografica formata dalle contee a ovest delle Catskill Mountains, al confine settentrionale della Pennsylvania.
Nel 2005 la distribuzione copriva già la maggior parte degli stati di New York e Pennsylvania. E, nel 2009, si rese necessaria la costruzione di un nuovo edificio da 20 mila piedi quadrati.
In un’espansione senza sosta, si susseguirono, nel 2012, una nuova fabbrica con sala di degustazione; nel 2017 e nel 2018, l’apertura di due brewpub, rispettivamente, a Pittsburg e a Cleveland.
Mentre nel 2016 l’azienda si era alleata con Victory Brewing Company, di Downington, per entrare a far parte della holding Artisanal Brewing Ventures.
Oggi la Southern Tier Brewing Company produce 100 mila barili di birra all’anno.
Southern Tier Porter, porter di colore nero impenetrabile con lieve tonalità rubino (g.a. 5,8%). Realizzata con cinque tipi di malto tostato e due varietà di luppolo, è disponibile tutto l’anno, ma è abbastanza lontana dallo stile tradizionale inglese. La carbonazione è piuttosto elevata; la schiuma beige scuro, fine, compatta, cremosa, durevole e aderente. All’olfatto dominano i malti tostati con, a gregari, affumicatura, esteri fruttati, cioccolato fondente. In secondo piano, spirano sentori di caffè amaro, luppolo terroso, caramello bruciato; mentre, in lontananza, alitano richiami vinosi. Il corpo tende abbastanza al leggero, in una consistenza a chiazza di petrolio. Il gusto mostra una certa complessità: note di cioccolato e caffè espresso si mescolano alla liquirizia e al caramello, attingendo il necessario amarore alla luppolizzazione, quasi a non voler scomodare le tostature. Il finale apporta secchezza e alquanta astringenza. Il retrolfatto fallisce nella sua funzione di commiato nostalgico, con impressioni amarognole di luppolo a base di erbe.
Southern Tier Un*Earthly, double/imperial IPA di colore ramato e dall’aspetto lievemente velato (g.a. 11%, in precedenza 9,8%). Con una media effervescenza, la spuma ocra sbocca fine, densa, cremosa, di buona durata e allacciatura. L’aroma si apre con profumi di erbe, agrumi, luppolo floreale, seguiti a ruota da sentori di resina, aghi di pino, frutta tropicale troppo matura; mentre alitano in lontananza richiami di malti caramellati, bacche rosse, sidro di mele. Il corpo pieno ha una consistenza spiccatamente oleosa. Il gusto si snoda a base di note amare e resinose, vegetali e piccanti, su solida base di malto caramellato e al discreto fervore dell’etanolo. Il finale s’intrattiene abbastanza, con il suo secco amarore vegetale. Amarore, che, nella lunga persistenza retrolfattive, si traduce in calde suggestioni di resina e di terra.