Tratto da La birra nel mondo, Volume IV, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Bad Schussenried/Germania
Birrificio in Alta Svevia, nel Baden-Württemberg.
Nacque come Klosterbräuhaus del monastero di Schussenried, fondato nel 1183 dai proprietari locali Berengario e Corrado, che vi misero a capo la congregazione premonstratense di Roth.
Con privilegio di papa Innocenzo III del 1211, che garantiva protezione e immunità, l’abbazia acquisì proprietà e un considerevole dominio temporale, venendo dichiarata, nel 1440, abbazia imperiale.
Dopo la secolarizzazione del 1803, l’abbazia e il suo territorio vennero dati in compensazione dei territori perduti ai conti di Sternberg-Manderscheid che usarono l’abbazia come loro castello di residenza. Seguì il passaggio, nel 1806, al Regno del Wurttemberg e, infine, la vendita a privati nel 1835.
Rilevato nel 1906 da Josef Ott, proprietario dell’allora Kronenbrauerei, il birrificio è oggi nelle mani di Michael, della quarta generazione Ott.
La Schussenrieder Erlebnisbrauerei, che dispone di hotel, ristorante e birreria all’aperto, offre anche, a fine settimana, musica dal vivo nella taverna del museo della birra.
Schussenrieder Naturtrub Original No 1, zwickelbier di colore dorato pallido e dall’aspetto velato (g.a. 4,7%). Con una moderata effervescenza, la schiuma bianca emerge sottile, compatta, cremosa, di sufficiente durata. L’aroma ha la delicatezza dei fiori, con, dal fondo, sentori di miele millefiori e mollica di pane, e sfumature fruttate, agrumate, di lievito speziato. Il corpo tende al leggero, in una consistenza schiettamente acquosa. Nel gusto, la labile speziatura del lievito avvertita al naso non compare affatto; comunque è sempre il lievito a irrobustire il sapore rendendolo a tratti piuttosto pesante; anche la fragranza del malto si fa alquanto desiderare: e l’amaro erbaceo del luppolo non deve sforzarsi più di tanto per tenere in piedi un equilibrio decente. Nel finale ritorna il lievito con velleità prevaricatrici; ma subito si leva una ruvida impressione amara di erbe aromatiche a “chiudere i conti”.
Schussenrieder Schwarzbier No 1, schwarzbier di colore marrone scuro con riflessi rossastri (g.a. 5,3%). Con una media effervescenza, la schiuma beige, ricca, densa, pannosa, rivela scarsa allacciatura ma lunga durata. All’olfatto si mette subito in evidenza il malto torbato che non snobba la compagnia di melassa, cacao, vino rosso, caramella mou, pane nero, vaniglia, prugne secche, a una fresca ventata di luppolo terroso. Il corpo medio presenta una consistenza spiccatamente acquosa. Una discreta tostatura, con solo un tocco di caramello, è alla base del gusto aspro, secco e amaro con cui si esprime il luppolo erbaceo, connivente una lieve acidità, mentre l’alcol si fa a malapena notare. Il corto finale apporta una lieve astringenza. Le sfuggenti suggestioni retrolfattive si rivelano timidamente amaricanti e terrose.