Salopian

Tratto da La birra nel mondo, Volume IV, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Hadnall/Inghilterra
Microbirrificio nello Shropshire che prese però tal nome nel 1995, con il trasferimento a Shrewsbury. Era nato infatti l’anno precedente nel nord del Galles, come Snowdonia Brewery nel pub di Martin Barry.
Per problemi finanziari, cessò la produzione nel 1997; ma la riprese all’inizio dell’anno successivo.
Nel 2004 Martin Barry lasciò l’azienda, mentre subentrava Mark Hill dei Brewers Wholesale.
Dopo l’installazione, nel 2010, di un impianto da 30 barili, con l’incessante aumento della domanda nel 2014 avvenne il trasferimento in una nuova fabbrica da 50 barili a Hadnall, un villaggio a 9 chilometri da Shrewsbury.
Salopian Entire Butt, porter di colore ebano e dall’aspetto opaco (g.a. 4,8%); disponibile principalmente in bottiglia. All’origine, la porter, chiamata entire (“intera”) si otteneva direttamente nei pub dalla miscela di tre ale (una chiara, una scura e una invecchiata). E la Salopian intende rievocare la sua nascita mescolando ben 14 tipi di malto e tre varietà di luppolo. La carbonazione è mediobassa; la schiuma nocciola, non ricca, ma fine, densa, di buona persistenza. L’aroma, quasi esplosivo, propone odori di malto tostato, in primis e a seguire, di lievito, caffè, melassa, caramello, frutta scura secca, tabacco, cacao, legno, zucchero di canna, vaniglia, liquirizia, pepe lievissimo. Il corpo medio ha una consistenza alquanto acquosa. Nel gusto, si mette subito in evidenza il caffè, che deve però convivere con le note di tostatura, acidità, luppolo terroso. Nel lungo finale, è di nuovo il caffè a farsi avanti, e accetta volentieri la compagnia balsamica della radice di liquirizia. Il retrolfatto, di non certo uguale lungaggine, si limita a un languido commiato di cioccolato fondente.
Salopian Piccadillo, extra special bitter/ESB di colore oro scuro e dall’aspetto a malapena velato (g.a. 4,8%); occasionale, in botte e condizionata. Nata come speciale mensile nell’aprile 2011, riapparve nell’ottobre 2012. La carbonazione è da morbida a piatta; la schiuma bianchiccia, fine, soffice, pannosa, di buona durata e allacciatura. L’aroma mostra una certa complessità, nei suoi sentori puliti e freschi: dal biscotto al caramello, dal pino al lievito, dal malto tostato al luppolo floreale, dalla pesca all’albicocca, dalla legnosità alla terra umida. Il corpo, tra leggero e medio, ha una consistenza piuttosto grassa. Nel gusto, il pronunciato profilo di luppolo trova il terreno ideale per la sua estrinsecazione nella croccante base di pane tostato, biscotto, malto caramellato. L’intenso e lungo finale agrumato rinfresca e disseta, dileguandosi poi in un discreto retrolfatto secco, erbaceo e pepato.