Brauhaus Pforzheim

Tratto da La birra nel mondo, Volume III, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Pforzheim/Germania
Birrificio spiccatamente regionale del Baden-Württemberg, sorto nel 1889 sul sito dell’ex monastero di Sankt Georgen.
Dopo le disastrose conseguenze economiche della prima guerra mondiale, nel 1945 subì ingenti danni agli impianti nel raid aereo che, in una ventina di minuti, distrusse completamente il centro della città, provocando la morte di quasi un abitante su tre.
Tornata la pace, fu affidato all’architetto cittadino Josef Clev il progetto per la ristrutturazione e la modernizzazione del business. E, con la ripresa, la Brauhaus Pforzheim poté addirittura rilevare, nel 2009, la Palmbräu di Eppingen in bancarotta, ribattezzandola Brauhaus Eppingen zur Palme.
Oltre alla produzione di birra, con una quota di mercato di circa il 60% a Pforzheim, opera nel campo della gastronomia regionale.
Le birre, sia di alta che di bassa fermentazione, seguono la più rigida tradizione tedesca.
Brauhaus Pforzheim Goldstadt Export, export di colore dorato pallido (g.a. 5%). Con una modesta effervescenza, la spuma bianca risulta fine, cremosa, tenace e aderente. Nell’aroma, fortemente impresso dal malto, il luppolo deve limitarsi a rimanere in sottofondo, rilasciando comunque qualche labile sentore erbaceo che arriva con facilità in superficie. Il corpo medio tende al leggero, in una consistenza decisamente acquosa. Nel gusto, la morbida amabilità del cereale non fatica più di tanto per reggere il confronto col rampicante che, ancora come rassegnato, non va al di là di un delicato amaro soltanto equilibratore. Il finale ha il compito esclusivo di ripulire il palato con la sua secchezza. Nel corto retrolfatto compare un buon luppolo che lascia il segno con delle sue piacevoli suggestioni piccanti e amarognole.
Brauhaus Pforzheim Goldstadt Pilsener, pilsener di colore giallo dorato (g.a. 4,9%). La carbonazione è piuttosto vivace; la schiuma bianca, di grana molto minuta, trabocca spessa e durevole. L’aroma si esprime alquanto blando, ma fresco e pulito, a base di malto, frutta, cereali, agrumi, erbe, luppolo floreale. Il corpo, da medio a leggero, ha una consistenza tipicamente acquosa. Nel gusto, la dolcezza del cereale e l’amaro del rampicante combinano un ottimo equilibrio, all’insegna della secchezza. Il finale, aspro e amarognolo, introduce un corto retrolfatto fiorito, con suggestioni di limone e una punta di acidità.