Nøgne Ø

Tratto da La birra nel mondo, Volume III, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Grimstad/Norvegia
Grimstad è situata all’estremità meridionale del Paese e si affaccia sullo Skagerrak. Il nome del birrificio invece, in danese antico, sta per Naked Isle “isola nuda”, dal poema Terje Vigen di Henrik Ibsen che per un certo periodo lavorò come apprendista farmacista a Grimstad appunto.
Kjetil Jikiun, un pilota di linea della Scandinavian Airlines, di frequente quindi negli Stati Uniti per lavoro, finì per essere contagiato dalla Craft Beer Revolution americana e, già nel 1997, cominciò a praticare l’hobby dell’homebrewing.
Alla fine mollò gli aerei e, insieme a Gunnar Wiig, aprì, nel 2002, il microbirrificio Nøgne Ø.
La legislazione norvegese vieta di vendere nei supermercati bevande con la gradazione alcolica superiore al 4,7% (per questi prodotti bisogna rivolgersi ai punti vendita del monopolio di Stato); ma Kjetil Jikiun aveva imparato a fare buone birre con aroma e gusto dall’intensità elevata, in barba al tasso alcolico.
Aveva anche realizzato un sacco di collaborazioni con birrai esteri (da noi, Toccalmatto).
Insomma, in capo a qualche anno, le birre artigianali della Nøgne Ø, in più di 30 diversi stili, venivano esportate in oltre 40 paesi di tutto il mondo. Ed ecco farsi avanti, con le solite proposte allettanti, Hansa Borg Bryggerier, il secondo maggior produttore norvegese. A novembre del 2013, Hansa Borg Bryggerier acquistava la maggioranza societaria della Nøgne Ø (il 54,44%).
Ovviamente, col potenziale distributivo internazionale della Hansa Borg Bryggerier, aumentarono i paesi in cui veniva esportata la birra Nøgne Ø.
Ma, dopo nemmeno due anni di convivenza, nell’agosto del 2015, per una serie di divergenze con i soci della Hansa Borg Bryggerier, Kjetil Jikiun lasciò la Nøgne Ø per trasferirsi sull’isola di Creta, interessandosi anche al vino, con la fondazione della Grapes and Gratification.
A sua volta, la Nøgne Ø, nel 2016 si trasferì in nuove strutture con maggiore capacità, in un edificio vicino al vecchio birrificio della Hansa Borg Bryggerier, a Grimstad. Mentre la sua produzione annua oggi supera abbondantemente i 25 mila ettolitri.
Nøgne Ø Imperial Stout, imperial stout di colore nero e dall’aspetto opaco (g.a. 9%). La carbonazione è un po’ troppo elevata per lo stile; la schiuma nocciola, minuta, compatta, cremosa, ma non così persistente. L’olfatto non bada tanto alla finezza, da considerare senz’altro ordinaria, bensì all’intensità, sicuramente elevata, con sentori di orzo tostato, cioccolato, affumicatura, cenere, caffè, frutta sotto spirito, tabacco, liquirizia, anice, vaniglia, torta alla frutta. Il corpo, più medio che pieno, ha una densa consistenza cremosa. Il gusto si esalta per la morbidezza durante tutta la lunga corsa, in cui si susseguono, quasi con rigore, alcune note che si son già messe in mostra al naso (caffè e malto tostato, cioccolato e frutta sotto spirito, vaniglia e torta alla frutta); con l’aggiunta di prugna, uvetta, more, datteri e mirtilli. L’alcol è ben presente, ma non invade; amarore e acidità spettano al caffè, che non intende affatto far brutta figura. Il finale ospita un sentore amaricante sospeso tra l’erbaceo e il terroso. La lunga persistenza retrolfattiva si articola tra suggestioni di caffè amaro e cioccolato fondente, da una parte e dall’altra, di alcol e frutta dolce.
Nøgne Ø India Pale Ale, india pale ale di colore dorato intenso con sfumature arancio e dall’aspetto torbido (g.a. 7,5%); ispirata alla double IPA americana, anche se fermentata con lievito inglese per ale. Con una media effervescenza, la schiuma bianchiccia, fine, cremosa, ostenta buona tenuta. L’aroma si apre fresco e pulito, intenso ed elegante, anche pungente a tratti, quando, nel secondo round, sopraggiungono sentori di luppolo, buccia d’arancia, aghi di pino, che tengono dietro alla polpa di arancia e mandarino e alla frutta tropicale dolce. Il corpo medio tente al pieno, in una morbida consistenza quasi cremosa. Malto biscotto e un delicato etanolo formano la spina dorsale di un sapore in perfetto equilibrio tra la dolcezza della frutta tropicale e l’amarore della scorza di pompelmo. Nel finale si fanno strada insistenti note vegetali e di lievito secco. Resina e luppolo speziato caratterizzano la lunga persistenza del retrolfatto.
Nøgne Ø Brown Ale, brown ale di colore marrone scuro, quasi nero, e dall’aspetto opaco (g.a. 4,5%). La scarsa carbonazione origina una schiuma nocciola compatta, cremosa, stabile. L’aroma si esprime con intensità, pulizia, eleganza, a base di orzo tostato, nocciola, toffee, uva passa, prugne, frutti di bosco; e, un po’ più in là, di caramello, zucchero candito, cioccolato al latte. Il corpo è piuttosto scarno, e di consistenza molto acquosa. Nel gusto domina il cioccolato fondente con, nel ruolo di deuteragonista, malto, caffè, liquirizia; a loro volta, un leggero amarore da tostature e note di frutta secca provvedono a mantnere l’equilibrio nei limiti consentiti alle rispettive capacità. Il finale arriva asciutto, e si dilegua in fretta. Un po’ più lungo risulta il retrolfatto, nelle sue sensazioni amarognole di caffè e tostature.
Nøgne Ø GPA-Global Pale Ale, american pale ale di colore dorato con sfumature arancio e dall’aspetto velato (g.a. 4,5%). Il Global è dovuto all’utilizzo di 13 varietà di luppolo provenienti da diverse parti del mondo. La carbonazione è abbastanza sostenuta; la schiuma biancastra, sottile, cremosa, di notevole durata. L’aroma tradisce un po’ le aspettative, quanto a intensità; si esprime comunque fresco e pulito, a base di luppolo, fiori, aghi di pino, erbe, agrumi, lievito fruttato. Il corpo, da leggero a medio, ha una consistenza decisamente acquosa. Nel gusto, il malto sembra quasi latitare, a tutto vantaggio della secchezza, degli agrumi, della frutta tropicale; mentre il lievito compromette abbastanza la pulizia e crea qualche problema alla scorrevolezza. Il finale, di una piacevole freschezza, sa anche essere amaro con le sue note erbacee, lasciando una persistente scia nel retrolfatto.