Tratto da La birra nel mondo, Volume III, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Holland, Michigan/USA
Usciti dall’Hope College, dove avevano coltivato la passione per l’homebrewing, Jason Spaulding e Brett VanderKamp aprirono, nel 1996, un microbirrificio con l’intento di produrre una birra che fosse tipicamente unica nel Michigan occidentale. E, col mastro birraio John Haggerty, nel 2006 la produzione era arrivata ai 5 mila barili.
Ma, l’anno prima, aveva avuto anche inizio la distillazione di whisky, rum e gin, con la vendita che comincerà nel 2008.
Sicché oggi la New Holland Brewing Company è una società che, oltre al microbirrificio e alla distilleria, gestisce anche una birreria, un ristorante e un pub nel centro cittadino.
La produzione, di oltre 35 mila ettolitri di birra all’anno, viene, non solo venduta nel ristorante di proprietà, distribuita pure in 38 stati americani (di recente anche in lattine), grazie a un accordo con la Pabst Brewing Company.
New Holland Dragon’s Milk, imperial stout di colore nero ebano e dall’aspetto opaco (g.a. 11%). La flagship beer della casa, assorbe il 35% del potenziale produttivo. L’azienda ha investito fortemente su questo prodotto, aumentandone di anno in anno la produzione, anche in considerazione del fatto che, essendo pure una distilleria, ha ampia disponibilità di botti per l’affinamento. Si tratta infatti di un blend di due birre invecchiate con diverse modalità: una, tre mesi in botti appena svuotate dal bourbon in cui assorbe soprattutto le caratteristiche del distillato; l’altra, tre mesi in botti ex bourbon già utilizzate per la birra, in cui assorbe maggiormente le caratteristiche del legno. In tal modo, il sapore del legno contribuisce alla complessità del carattere; il sapore del bourbon completa quello del malto tostato. Il nome invece vuol dire “latte di drago”, un termine del secolo XVII usato per definire la birra forte, solitamente riservata ai reali. La carbonazione è piuttosto bassa; la schiuma cachi, non abbondante, ma cremosa e discretamente stabile. L’aroma si apre dolce e pulito, anche se piuttosto tenue, a base di malto tostato, cacao, frutta scura, legno, cocco, torta alla frutta, vaniglia, bourbon. Il corpo è pieno, e di consistenza oleosa pressoché appiccicosa. Il gusto si propone meno complesso, quindi scorrevole e più fruibile nei suoi elementi semplici ma ricchi di sapore, come cioccolato, liquirizia, nocciola, vaniglia, melassa, dalla dolcezza amarognola e legnosa e con l’alcol che asciuga bene il palato. Il finale, agrodolce e lungo, reca lievi sentori di bourbon. Nel retrolfatto rimangono croccanti suggestioni di frutta secca. Di questa birra, esistono parecchie varianti, che escono occasionalmente e si differenziano per l’utilizzo di ingredienti diversi o per l’invecchiamento in botti di altri distillati.