Tratto da La birra nel mondo, Volume III, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Murau
() Murau/Austria
Birreria di medie dimensioni, risalente al lontano 1495. Si trova nella Stiria, lungo le suggestive rive del fiume Mur. Ha, annessi alla fabbrica, un ristorante e un albergo.
La filosofia aziendale si basa su tre principi. Il mantenimento del carattere regionale (senza, ovvio, far mancare le proprie attenzioni all’ambiente) garantisce la qualità. Il reinvestimento degli utili rafforza e ingrandisce l’impresa. La distribuzione diretta va a tutto vantaggio della clientela.
La produzione, nel pieno rispetto dei sistemi tradizionali, “viaggia” ormai sui 304 mila ettolitri all’anno, con almeno il 40% che entra nel canale della ristorazione. L’unico sbocco estero è a tutt’oggi l’Italia.
Murauer Märzen, oktoberfest/märzen di colore dorato chiaro (g.a. 5,2%); la specialità più richiesta. Con una moderata effervescenza, la spuma bianca emerge fine, enorme, duratura, aderente. Il naso si esprime maltato e granuloso, fruttato di luppolo, amaro di erbe e agrumi. Il corpo, medio-leggero, ha una consistenza tra oleosa e acquosa. Il sapore è risoluto, secco e piuttosto aspro, con un amarore che scivola piacevolmente sulla solida base di malto. Anche il retrolfatto, nella sua discreta persistenza, denota un asciutto amarore di luppolo speziato, dopo il corto finale dalle note dolci e caramellate.
Murauer Dunkel, dunkel di colore marrone scuro con riflessi rossi e dall’aspetto opaco (g.a. 5,2%); conosciuta anche come Murauer Doppelmalz. L’effervescenza si rivela moderata, con una schiuma nocciola di particolare tenuta e aderenza. L’olfatto dispensa gradevoli aromi fruttati frammisti a fievoli sentori di malto, luppolo erbaceo, caffè, melassa, cioccolato, lievito, caramello, terra, spezie sottili. Il corpo, da leggero a medio, presenta una trama piuttosto cremosa. Nel gusto domina la dolcezza, con note di frutta scura, sciroppo, malto, noci, cioccolato, pasta di pane, zucchero bruciato; fino a quando però non subentrano l’amarore del luppolo erbaceo e la rinfrescante acidità delle tostature. Il finale apporta una ventata di alcol che ripulisce il palato, lasciando nel retrolfatto suggestioni secche e piacevolmente amarognole.