Tratto da La birra nel mondo, Volume III, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Malonne/Belgio
Un tempo Malonne era un piccolo villaggio sulle rive del Sambre; dal 1977, è un quartiere della città di Namur.
L’abbazia di Malonne fu fondata intorno al 651 da un monaco benedettino anglosassone, Saint-Bertuinus (in francese, Saint-Berthuin), che morì nel 698.
Ovviamente, anche questa abbazia produceva birra fin dalla sua fondazione.
Dopo la costruzione di una seconda chiesa nel secolo IX, nel 1147 i monaci scelsero la regola di sant’Agostino. Nel 1193, ebbe luogo la dedicazione di una terza chiesa romana.
Nel 1841 gli edifici dell’abbazia furono rilevati dai Fratelli delle Scuole Cristiane, per essere alla fine trasformati in complessi scolastici conosciuti come Saint-Berthuin. Mentre l’antica chiesa abbaziale, risalente al secolo XVIII, che conserva il reliquiario di Saint-Berthuin, oggi funge da chiesa parrocchiale. E gli abitanti di Malonne, a perpetuare il culto del santo, tengono una processione per le loro strade ogni domenica di Pentecoste.
Nel 1998, a Malonne, sorse la Brasserie de Malonne, che però si limita a commercializzare birre tradizionali di Malonne ma prodotte da estranei.
La gamma Abbaye de Malonne viene realizzata presso la Brouwerij Haacht.
Abbaye de Malonne Blonde, abbazia di colore oro carico tendente all’ambra chiaro e dall’aspetto intorbidato dai sedimenti di lievito (g.a. 6,3%); rifermentata in bottiglia. Con una carbonazione da media a bassa, la spuma viene fuori sottile, di buona tenuta e aderenza. L’olfatto appare gradevole, nella sua elevata intensità: i profumi caldi e speziati non soffocano i sentori di cereale e di frutta rossa. Il tenore alcolico contenuto è sconfessato dalla struttura rotonda e armoniosa del corpo. Il gusto rivela un notevole equilibrio, con l’effervescenza piana e l’amaro a malapena percettibile. Il finale, secco e leggermente cremoso, sa di malto tostato, erbe, limone. Il retrolfatto risulta piuttosto citrico e di un amarognolo persistente.
Abbaye de Malonne Brune, abbazia dubbel di un marrone scuro con sfumature ambrate e dall’aspetto piuttosto opaco (g.a. 6,3%); con rifermentazione in bottiglia. L’effervescenza è abbastanza sostenuta; la schiuma, di un bel color crema, fine, pannosa, stabile. Profumi fruttati si propongono armonicamente, insieme a note tostate e speziate. Il corpo, da leggero a medio, ha una tessitura più grassa che oleosa. Il gusto ostenta un pregevole equilibrio, con le sue note di malto tostato, caffè, spezie e una lieve affumicatura pressoché aspra se non proprio tagliente. La corsa, da media a lunga, si esaurisce con un eccitante tocco di caffè che esprime un’acuta punta di acidità. La ricchezza retrolfattiva, piuttosto ampia, trova anche un discreto spazio per dilungarsi, tra suggestioni dolci di caramello e frutti scuri, nonché amarognole di tostature e resina.
La gamma Gribousine invece viene prodotta dalla Brasserie La Binchoise. Prende il nome dalla Confrérie de la Gribousine (con capitolo annuale il quarto sabato di ottobre), che la promosse inizialmente.
Gribousine era una donna di Malonne, non si sa se fata o strega, comunque da evitare, specialmente quando era di cattivo umore. Fu però alla fine esorcizzata dall’abate Marchiand.
Gribousine Blonde de Malonne, belgian strong golden ale di colore giallo oro e dall’aspetto alquanto velato (g.a. 8,5%); nota anche come Gribousine Malonne Blonde. L’effervescenza media determina una bella spuma sottile, di sufficiente stabilità e aderenza. L’olfatto è attraente ed esprime, nell’elevata intensità, profumi floreali e di frutta matura che armonizzano con quelli mielati e di spezie. Il corpo, da medio a pieno, ha una consistenza leggermente cremosa. Il gusto rivela un notevole equilibrio, con un amaro misurato che va via via assumendo piacevoli note dolci e speziate di coriandolo. Il finale propone una lieve luppolizzazione dal carattere erbaceo. Anche l’articolata ricchezza retrolfattiva intende dire la sua, in una persistenza peraltro discreta, tra impressioni di lievito e zucchero di canna, avvolte in un alone gessoso.
Gribousine Brune de Malonne, belgian strong dark ale di colore marrone scuro con riflessi rossi e dall’aspetto opaco (g.a. 8%). L’effervescenza è quasi aggressiva; la spuma beige, fine, cremosa, di scarsa ritenzione. Caramello, sciroppo, luppolo floreale, frutta scura, trifoglio, chiodi di garofano, lievito fruttato e leggermente speziato, allestiscono un bouquet olfattivo di elevata intensità e finezza attraente. Il corpo medio tende al sottile, in una trama piuttosto cremosa. Il gusto è abbastanza dolce, con note di caramello e pane tostato tenute comunque in equilibrio dalla solida base di luppolo erbaceo. La corsa, alquanto breve, si esaurisce con un piccantino dall’accento amaro. Zucchero di canna e frutta secca animano le suggestioni del retrolfatto.
Gribousine d’Hiver, belgian strong dark ale di colore ambrato intenso e dall’aspetto abbastanza chiaro (g.a. 8,5%); un prodotto per l’inverno. La carbonazione è medioalta; la schiuma, di un beige chiaro, fine, densa, di sufficiente tenuta. L’aroma si apre con un malto delicato, che convive armoniosamente con sentori di caramello, lievito fruttato, liquirizia, frutta candita, cannella, luppolo fiorito. Il corpo, da leggereo a medio, ha una consistenza abbastanza cremosa. Nel gusto, si mette subito in evidenza il lievito fruttato, mentre si snodano in progressione note floreali, di pane, luppolo erbaceo, caramello, frutta candita, malto tostato; e, quasi a infervorare il tutto, un soffio di noce moscata. Il finale semisecco apporta un’ondata di lievito speziato insufflato di calore alcolico. Suggestioni agrodolci caratterizzano la lunga persistenza retrolfattiva.