Tratto da La birra nel mondo, Volume III, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Leeds/Inghilterra
Birreria indipendente, la più grande delle 3 rimaste, delle 18 attive agli inizi del secolo XX, nell’area di Leeds (contea del North Yorkshire).
Fu fondata, nel 2007, dall’ex presidente radiofonico locale Michael Brothwell, insieme all’amico universitario Sam Moss.
Si trova in una zona industriale alla periferia della città. In grado di “sfornare” 150 mila pinte di birra a settimana, produce cinque brand regolari.
L’azienda era propritaria anche di sei pub a Leeds (uno, The Brewery Tap, con microbirrificio al piano di sopra) e uno nel centro di York (Duk of York, aperto nel 2013), che però furono venduti nel 2016 alla Camerons Brewery.
Leeds Best, special bitter ale di colore ambra profondo (g.a. 4,3%); classico prodotto dello Yorkshire. Con una carbonazione moderata, la spuma, di un bianco sporco, esce sottile, cremosa e con qualche evanescente allacciatura. Malto tostato, caramello, luppolo floreale, erbe aromatiche, lievito, burro, calce, agrumi, anche un accenno di vaniglia, allestiscono un bouquet olfattivo di elevata intensità e finezza gradevole. Il corpo, da sottile a medio, ha una consistenza tra grassa e oleosa. Nel gusto s’impone il malto, che deve però accettare i rigidi limiti imposti da un luppolo discreto e “attento”. Il percorso, di sufficiente durata, si chiude con una punta di acidità fruttata. Un leggero amarore di resina e scorza di pompelmo anima le sfuggenti impressioni secche del retrolfatto.
L’azienda produce anche una serie di speciali mensili. Tra esse:
Leeds Gathering Storm, stout di colore marrone scuro, quasi nero, e dall’aspetto opaco (g.a. 4,4%); la birra di ottobre. Con una media effervescenza, la schiuma beige, fine e densa, ostenta buona durata. Malto torrefatto, caramello, fumo, noci, luppolo floreale, cacao, tabacco, toast bruciato, caffè espresso, frutti scuri, allestiscono un bouquet olfattivo di elevata intensità e dalla finezza gradevole. Il corpo, da leggero a medio, ha una consistenza alquanto cremosa. Non da meno, il gusto propone una piacevole complessità: le sue note di bacche rosse, cacao, pane abbrustolito, zucchero di canna, liquirizia, terriccio, cenere di sigaretta, defluiscono su morbido fondo di mirtilli e lamponi; mentre, l’amarore, deriva dalla combinazione di luppolo e malto bruciato, l’acidità, da tostature e caffè. Nel finale l’amaro s’intensifica, e apporta una secchezza pressoché astringente. Energiche suggestioni di cioccolato fondente deliziano la sufficiente persistenza retrolfattiva.