Tratto da La birra nel mondo, Volume III, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Vientiane/Laos
Nata nel 1971 da una joint venture tra investitori francesi e imprenditori laotiani col nome di Lao Beer and Ice Factory, questa birreria, due anni dopo, fu ribattezzata Brasserie et Glacières du Laos.
Con l’istituzione del Laos, nel 1975, la società divenne impresa di proprietà statale. Ma, con la riforma economica del Paese intrapresa nel 1986, nel 1993 la birreria diventò di nuovo una joint venture, con il 49% del Governo e il 51% in mano a investitori esteri.
Nel 2002 gli investitori stranieri ritirarono le loro azioni dalla Lao Brewery Company, e il governo del Laos riprese il controllo totale della società.
Infine, nel 2005, mantenendo il 50% della birreria, il Governo vendette, delll’altro 50%, metà, alla Carlsberg Asia e, metà, alla sua partner thailandese, TCC International.
Nel 2008 la Lao Brewery Company aprì una seconda fabbrica, tecnologicamente avanzata, nella provincia di Chapasak. Sicché oggi copre il 99% del mercato laotiano.
La birra è basata sul riso Jasmine, bianco e dal profumo di gelsomino (la varietà più pregiata dell’antico regno del Siam); lievito e luppolo invece arrivano dalla Germania.
Bevanda quindi nazionale del Laos, la Beerlao è senz’altro la migliore in assoluto nel Sudest asiatico.
Beerlao Lager Beer, lager di colore giallo paglierino chiaro (g.a. 5%). Con una moderata effervescenza, la schiuma bianca emerge di modeste dimensioni e rapida dissoluzione, nella sua consistenza soffice e minuta. L’aroma si esprime dolce e pulito, a base di malto, fieno, riso, agrumi, mais, erbe, luppolo, paglia. Il corpo, da sottile a medio, presenta una trama spiccatamente acquosa. Anche il gusto appare abbastanza pulito, fresco, croccante, e con una leggera punta di acidità. Note di malto biscotto e riso segnano il discreto finale, foriero di un retrolfatto amaro, secco, acuto.
Beerlao Dark, dunkel di colore marrone scuro (g.a. 6,5%). Con una carbonazione media, la spuma beige, soffice e pannosa, si abbassa lentamente, lasciando al bicchiere i segni di una decente allacciatura. L’aroma si apre alquanto dolce, a base di malto torrefatto, sciroppo di mais, caramello scuro, cioccolato, zucchero di canna, caffè, pane tostato. Il corpo, da leggero a medio, ha una consistenza tra oleosa e acquosa. Anche il gusto presenta una certa amabilità, con note pulite di toffee, caramello, malto tostato, pane scuro, nocciola, uva passa; e, nella seconda parte del percorso, prima, un accenno di vaniglia, poi, una punta di acidità da tostature. Il finale si rivela secco, croccante, amarognolo, con qualche richiamo di malto e di mela. Il retrolfatto, corto e ruvido, sa tanto di cioccolato fondente, biscotti, verdure, terra, metallo.