Tratto da La birra nel mondo, Volume II, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Austin, Texas/USA
Birrificio artigianale fondato, nel 2010, da Jeff Stuffings e Michael Steffing. Joshua Cockrell realizza invece le etichette, che hanno vinto diversi premi.
Si tratta di un birrificio giovane che svaria in diversi stili e, soprattutto, specializzato in fermentazioni spontanee e invecchiamenti in botte.
Fin dalla nascita poi, si è battuto per l’abolizione dell’ormai obsoleta regolamentazione della produzione e somministrazione delle bevande alcoliche in Texas. Stiamo parlando della TABC (Texas Alcohol and Beverage Commission), istituita nel 1935, con sede a Austin. Una regolamentazione piena di limitazioni e incongruenze che, fino al 2013, ha afflitto soprattutto il mondo della birra.
Basti pensare che, prima, oltre i cinque gradi, non si poteva parlare di “beer”, perché si trattava di “ale” o “malt liquor”. I birrifici non potevano vendere direttamente i loro prodotti, né avere una tasting room; potevano soltanto offrire un assaggio gratuito in occasione della visita agli impianti. Al brewpub era consentito di vendere la birra solamente se consumata all’interno del locale.
La produzione di Jester King viene principalmente imbottigliata e, in quantità minore, infustata. L’acqua utilizzata è quella del pozzo del birrificio.
Jester King Black Metal Farmhouse Imperial Stout, sour ale di un profondo colore nero (g.a. 10,8%); realizzata con lievito farmhouse (pasta madre) e Brettanomiceti. L’effervescenza è piuttosto vivace; la schiuma, di un marrone chiaro, abbondante, cremosa, duratura. L’aroma si apre a base di orzo tostato, cioccolato amaro, caffè, frutti di bosco, lievito terroso, fumo, caramello, paglia. Il corpo, medio-pieno, ha una trama alquanto oleosa. Il gusto propone note di tostature, cioccolato fondente, caffè torrefatto, vino rosso, e una buona dose di asprezza lattica. Il finale si presenta in una persistente asciuttezza ripulente. L’alcol, che si è tenuto ben nascosto per l’intera corsa, esplode nel retrolfatto, regalando cordiali impressioni riscaldanti.
Jester King El Cedro, belgian strong ale di colore aranciato e dall’aspetto intorbidito (g.a. 8%); fermentata con lievito di tipo farmhouse. Una volta pronta, la birra viene messa a maturare su delle spirali di legno di cedro spagnolo e quindi imbottigliata con l’aggiunta dei Brettanomiceti. Con una carbonazione alquanto alta, la spuma bianca, minuta e cremosa, ostenta buona durata. L’olfatto propone sentori di limone, malto, luppolo, pino, marmellata d’arancia, legno, terra umida. Il corpo, medio-pieno, ha una tessitura oleosa pressoché untuosa. Nel gusto, cracker, vaniglia, malto, cedro, polpa di arancia, armonizzano col tannino del legno, il piccante del luppolo, l’erbaceo, la terrosità, allestendo un equilibrio esemplare. I lieviti selvaggi si fanno ben notare nel finale. Dalla discreta persistenza retrolfattiva esalano aromatiche impressioni del legno di cedro, asciutte, pulite.