Tratto da La birra nel mondo, Volume II, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Manchester/Inghilterra
Joseph Holt, figlio di un tessitore di Unsworth, fece il barrocciaio presso la Harrison’s Strangeways Brewery fino a 36 anni, quando sposò Catherine Parry, che contribuì a finanziare una piccola fabbrica di birra.
Nel 1882, quando ormai l’azienda s’era fatto un nome e possedeva 20 pub, Joseph passò il testimone al figlio Edward. E oggi la Joseph Holt’s Brewery è sempre nelle mani degli Holt.
Una delle poche fabbriche che continuano a utilizzare per la consegna i tradizionali fusti da 245 litri, possiede 127 pub e produce real ale praticando prezzi piuttosto bassi.
Holt’s Fifth Sense, special bitter ale di un profondo dorato limpido (g.a. 4,3%). L’effervescenza è abbastanza contenuta; la spuma bianca, sottile, cremosa e di sufficiente allacciatura. L’aroma si libera alquanto in sordina, con sentori di malto, caramello, agrumi, cereali, luppolo resinoso. Il corpo appare decisamente sottile, e di trama molto acquosa. Il gusto ha un attacco amabile, a base di caramello, frutta matura, toffee, pane; ma presto arrivano note aspre di agrumi, che sfociano in un secco amarore di luppolo in fiore. Erbe aromatiche, caramello, lievito, nocciola, allestiscono un piacevole mix di persistenti suggestioni retrolfattive.
Holt’s Mild, mild ale di colore marrone scuro tendente al nero (g.a. 3,2%); fermentata con lieviti ibridi esclusivi. La ricca spuma beige, sottile e cremosa, è gestita da un’effervescenza piuttosto contenuta. L’aroma si libera a base di malto tostato, frutta scura, caramello, uva, liquirizia, fichi, caffè, cioccolato fondente. Il corpo, medio-pieno, presenta una trama fra grassa e acquosa. Il fondo amaro di luppolo ricompone presto, insieme all’asciuttezza fruttata dei lieviti, il perfetto equilibrio gustativo alterato dall’orientamento al dolce del cereale. Il finale reca un amarore da zucchero bruciato. Il retrolfatto sa essere gradevole nelle sue brevi suggestioni speziate.