Staatliches Hofbräuhaus in München

Tratto da La birra nel mondo, Volume II, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Monaco di Baviera/Germania
Il nome completo tedesco Staatliches Hofbräuhaus in München si traduce letteralmente, nella nostra lingua, in “Birrificio Nazionale della Corte in Monaco”.
Fabbrica istituita nel 1589 da Guglielmo V, duca di Baviera, per sottrarsi alla sudditanza di Einbeck (Bassa Sassonia) da cui veniva importata la birra per il consumo della corte reale e dell’esercito. Nel 1615 il mastro birraio Elias Pichler riuscì a riprodurre lo stesso tipo di birra forte e densa da tempo in auge nella sua città nativa, Einbeck appunto. Era l’atto di nascita di quelle che sarebbero diventate le famose bock bavaresi.
La birreria aprì al pubblico solo con re Luigi I di Baviera, nel 1828 e nel 1897, divenne proprietà dello stato bavarese. L’impianto produttivo, situato nella parte retrostante dell’edificio fu trasferito in periferia per far posto a una nuova grande sala per gli ospiti.
E questa sala per gli ospiti, all’inizio del Novecento, divenne il ritrovo dei rivoluzionari di sinistra. Durante il brevissimo periodo della Bayerische Räterepublick (“Repubblica bavarese dei Consigli”), proprio qui, il 13 aprile 1919 (domenica delle Palme), i comunisti, capeggiati da Eugen Levine, proclamarono la loro Repubblica, che sostituì la Repubblica Sovietica Bavarese proclamata appena sei giorni prima. Sempre qui, il 24 febbraio 1920, Hitler tenne uno dei suoi primi comizi, enunciando i 25 punti programmatici del Partito Tedesco dei Lavoratori (DAP).
Il marchio HB (iniziali di Hof Bräuhaus “Birrificio di Corte”) sovrastato dalla corona, che compare tuttora sulle etichette, fu registrato all’anagrafe commerciale di Monaco. Nel 1935 la birreria passò allo stato regionale della Baviera (per cui Staatliches “Statale”), ed è tuttora un’azienda pubblica.
Oggi la produzione avviene in uno dei più moderni stabilimenti d’Europa, del 1988, nella Inner Wienerstrasse. La vecchia taverna risalente al 1897, sulla centrale Platzl, quasi completamente distrutta nel 1944 dall’aviazione inglese, venne completamente riaperta al pubblico solo nel 1958, appena in tempo per l’800° anniversatio della città. E oggi la Hofbräuhaus am Platzl è un’ampia area di ritrovo con ristorante, bar, giardino, dove si possono degustare le specialità di Monaco ascoltando i concerti delle bande locali. Mentre, la sua, la Hofbräu-Festzelt, è la seconda tenda più grande della Oktoberfest.
La Hofbräuhaus è la più piccola tra le sei grandi fabbriche cittadine, ma la più famosa nel mondo. Le sue birre rivelano un’altissima qualità; in particolare, quelle tradizionali offrono un eccellente malto con finale effervescente.
La produzione di 270 mila ettolitri all’anno dispone di un vasto assortimento che può essere distinto in lager, bock e weizen. Quanto a queste ultime, c’è da ricordare che la loro tradizione coincise quasi con la fondazione della fabbrica; come pure il loro monopolio fu, dal 1602 al 1806, nelle mani della famiglia ducale.
Con la riscoperta infine della tipologia negli anni ‘70 del secolo XX, la Hofbräuhaus non perse l’occasione per lanciare nuovi prodotti, come la Schwarze Weisse.
E, per finire, la Hofbräuhaus ha aperto alcune filiali in diverse città del mondo, in Italia, a Genova.
Hofbräu München Original, münchner hell di colore giallo oro (g.a. 5,1%). L’effervescenza decisa genera una schiuma sottile, fitta e di buona persistenza. L’aroma si libera fresco, attraente, con tenue amaro di luppolo, supportato dalla dolcezza del malto in combinazione con erbe alquanto piccanti e dal taglio recente. Il corpo rotondo, e di tessitura tra cremosa e acquosa, supporta un notevole equilibrio gustativo tra cereale e amaricante che si scioglie solo verso la fine della corsa, per consentire al secondo di segnare la lunga persistenza retrolfattiva con un’impressione di secchezza. Il finale appare, al contrario, piuttosto insignificante, con una nota appena accennata di astringenza erbacea.
Hofbräu München Dunkel, münchner dunkel di colore bruno rossastro (g.a. 5,5%). Prodotta nel vecchio stile bavarese, ha tuttora un vasto seguito di estimatori. La carbonazione è moderata; la spuma beige, enorme, densa, cremosa, tenace. L’aroma si libera, dolce, forte, con sentori di malto tostato, caramello, frutti di bosco, pane scuro, uvetta, prugne, cioccolato, caffè, melassa; non senza qualche sottile richiamo acidulo. Il corpo medio presenta una tessitura un po’ acquosa. Il gusto di malto si snoda pieno e con fievoli marcature di torrefazione. Il luppolo, che durante la corsa si è limitato al ruolo di equilibratore, nel finale sfoggia la propria asciuttezza, ma con grazia e discrezione. Il retrolfatto si propone piuttosto granuloso, nelle sue piacevoli suggestioni leggermente amare.
Hofbräu München Oktoberfestbier, oktoberfest/märzen di colore giallo scuro con lieve tendenza all’ambrato e dall’aspetto brillante (g.a. 6,3%). Viene prodotta in occasione della Oktoberfest per patrocinare i festeggiamenti inaugurati da un matrimonio di stirpe regale. L’etichetta infatti riporta il corteo nuziale di carri e cavalli nei Theresienwiese. Con una morbida effervescenza, la schiuma si presenta imponente, compatta e tenace. Al naso, i profumi sono forti e insistenti, di malto principalmente; a seguire, di cereali, cracker salati, luppolo erbaceo, lievito. Il corpo, medio-leggero, presenta una consistenza tra oleosa e acquosa. Il gusto è morbido, cremoso, pieno di malto, frutta tropicale, con un tocco di caramello e alcol. Il finale si stempera in note tostate secche. Dal retrolfatto esala una leggera suggestione amarognola con sottofondo di malto.
Hofbräu Münchner Weisse, hefe weizen di colore giallo citrino e dall’aspetto velato (g.a. 5,1%); precedentemente conosciuta anche come Hofbräu Münchner Kindl Hefe-Weizen o Hofbräu München Hefe Weizen. La sua origine risale al 1589. Con una vivace effervescenza, la schiuma, fine e densa, lascia durevoli “merletti di Bruxelles” alle pareti del bicchiere. L’aroma emette un attraente e fresco fruttato dai deboli sentori di spezie. Il corpo, da leggero a medio, presenta una trama fra oleosa e acquosa. Il gusto, dolce di malto con richiami fruttati, si mostra esuberante nella propria briosità, e scorre piacevolmente pulito, assumendo, in prossimità del traguardo, una labile consistenza secca, quasi pungente di spezie. Il finale apporta un asprigno di agrumi. L’articolata ricchezza retrolfattiva si avvale di varie suggestioni fruttate dall’accento acidulo.
Stagionali
Hofbräu München Festbier, festbier color oro antico e dall’aspetto limpido (g.a. 6%); disponibile dalla fine dell’autunno e per tutto il periodo invernale. La carbonazione è piuttosto contenuta; la bianca schiuma, enorme, cremosa, ma non così stabile. L’aroma si libera con la dolcezza del miele d’acacia, del caramello, dei biscotti al burro; intanto che fa capolino qualche sentore acidulo. Il corpo, da leggero a medio, ha una tessitura cremosa pressoché appiccicosa. A sua volta, il gusto si rivela in una decisa consistenza di malto, ma fin in prossimità del traguardo, quando subentra il luppolo a comporre il giusto equilibrio. Il finale apporta una fragrante nota di frutta secca. La discreta persistenza del retrolfatto è granulosa, amarognola, nelle sue lunghe suggestioni vegetali ed erbacee.
Hofbräu München Maibock, maibock di colore ambrato chiaro (g.a. 7,2%); conosciuta anche come Hofbräu München Urbock. È una specialità primaverile, elaborata in base a una ricetta esclusiva del 1614. Per tradizione, il primo barile viene spillato nell’ultima settimana di aprile. L’effervescenza è piuttosto sostenuta; la schiuma, di un bianco sporco, compatta e durevole. All’olfatto si effonde un penetrante e insistente profumo di malto, cui fanno da corollario sentori di caramello, uva passa, zucchero di canna, erbe dolci, ciliege, prugne. Il corpo medio, molto attenuato, ha una consistenza acquosa. Il gusto amabile, sempre di malto, denso, morbido, esplode, al termine della corsa, in una miriade di impressioni speziate. Il retrolfatto persiste abbastanza nelle sue note amarognole sorprendentemente luppolizzate.