Tratto da La birra nel mondo, Volume II, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Toronto/Canada
Birrificio artigianale aperto nel 1987, in un impianto industriale a Brampton, da Bruce Cornish e altri quattro soci.
Diversamente da tutti gli altri microbirrifici del Nord America, la Great Lakes produsse per tre anni con estratto di malto le sue due uniche birre, una ale e una lager. Arrivarono poi le difficoltà economiche che portarono alla vendita dell’attività.
L’acquistò, nel 1990, il magnate delle costruzioni Peter Bulut sr. che abolì subito l’estratto di malto e, l’anno successivo, trasferì la fabbrica nell’area metropolitana di Toronto, a Etobicoke.
Peter Bulut sr. morì nel 2010, ma già l’anno precedente, per motivi di salute, aveva passato le redini dell’azienda ai figli, Peter Bulut jr. e Anetta Jewell, che diedero una svolta decisiva alla produzione con nuovi marchi e proficue iniziative di marketing.
Great Lakes Brewery Blonde Lager, lager di colore dorato pallido (g.a. 5%); il cavallo di battaglia dell’azienda. In precedenza era nota come Great Lakes Golden Horseshoe Lager. La carbonazione è piuttosto bassa; la spuma bianca, sottile e di rapida dissoluzione. L’intenso aroma di malto si libera frammisto a delicati sentori fruttati e di luppolo erbaceo. Il corpo, medio-leggero, presenta una consistenza tra oleosa e acquosa. Il morbido gusto iniziale, ancora di malto, si evolve, dopo un passaggio agrumato, in un finale delicatamente secco e luppolizzato. Il retrolfatto fa solo capolino in una labile impressione di mandorla amara.