Homebrewing, la Birra fatta in casa

Homebrewing, la Birra fatta in casa

“Homebrewing” è un termine coniato per indicare la produzione domestica di birra. Si tratta di  un hobby introdotto di recente in Italia, divenuto a tutti gli effetti legale a partire dal 1995 (per produzioni ad uso esclusivamente personale). I domozimurghi sono in continua crescita in Italia e i motivi che spingono  nuovi appassionati, soprattutto tra i giovani, ad affacciarsi al mondo dell’homebrewing sono:

  • la possibilità di produrre birre di alta qualità;
  • riprodurre stili di birra in disuso, scomparsi o adattare le ricette ai propri gusti personali;
  • avere a disposizione birra artigianale a prezzi inferiori a quelle reperite sul mercato;
  • la passione di produrre da sé la birra che si andrà a degustare in famiglia e con gli amici.

La produzione della birra a livello domestico necessita di una minima attrezzatura, oltre alla disponibilità degli ingredienti principali.

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Per produzioni limitate a 25 – 50 litri, l’attrezzatura indispensabile è semplice e reperibile nei comuni shop di enologia e “fai da te”, ad un prezzo non superiore ad un centinaio di euro. Sono, peraltro, disponibili in commercio appositi kit, con la dotazione minima completa. Normalmente i kit, che rappresentano la soluzione base più efficiente per avviare una produzione su scala micro, consistono di:

  • fermentatore, ossia un contenitore in plastica alimentare, con rubinetto di scarico e gorgogliatore per deflusso dell’anidride carbonica, della capacità di  30 o 60 litri, in cui avverrà il processo di fermentazione.
  • Il densimetro, utile per definire la concentrazione del mosto di partenza, controllare lo sviluppo della fermentazione e per determinare il TAV del prodotto finito.
  • tappatrice a corona per la chiusura delle bottiglie.

 

Kit nella versione “base” per la produzione domestica di birra 

Le modalità di produzione, possono seguire diversi procedimenti e ricette, ognuno caratterizzato da un differente livello di complessità. Sinteticamente, le tecniche di homebrewing sono assimilabili alle seguenti pratiche produttive, che partono dai relativi ingredienti base:

  • estratto di malto luppolato (Kit): prevede l’utilizzo di ingredienti in kit, già preconfezionati e pronti all’uso. Massima semplicità e alta efficienza produttiva, però si riduce al minimo la possibilità di modificare la ricetta secondo i  gusti propri del domozimurgo.
  • estratto di malto non luppolato con o senza aggiunta di grani speciali: l’ingredientistica è separata ed impiega estratto di malto puro, luppolo, malti e grani speciali. In particolare, la possibilità di modificare  tipologie e quantità di luppolo, grani e malti speciali consente una notevole personalizzazione della ricetta. Si tratta di un processo che garantisce risultati accettabili anche per i principianti, senza particolari difficoltà di gestione del processo, permettendo allo stesso tempo la sperimentazione di ricette nuove e particolari.
  • grani di malto e  altri ingredienti in purezza: definita in gergo “all grain”, in quanto prevede esclusivamente l’utilizzo di malto in grani (non è ammesso l’impiego di estratti di malto) ed altri grani macinati. Questa tecnica risulta decisamente più complessa ed aleatoria delle precedenti, necessita di una pregressa esperienza pratica da parte del Homebrewer, ma consente la massima possibilità di personalizzazione della produzione e parte da materie prime minimamente processate a livello industriale.
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