DAB – Dortmunder Aktien Brauerei

Tratto da La birra nel mondo, Volume II, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Dortmund/Germania
Cinque anni prima della nascita di quella che sarebbe diventata la tradizionale concorrente cittadina, ovvero la DUB, nel 1868 gli imprenditori Laurenz Fischer e Heinrich e Friedrich Mauritz, insieme al mastro birraio Heinrich Herberz, fondarono la Bierbrauerei Herberz & Co.
Con il costante miglioramento degli affari, l’impresa si ingrandì in fretta e nel 1872 costituì la società commerciale Dortmunder Actien Brauerei, più comunemente nota con l’acronimo DAB.
Una delle due principali fabbriche di birra di Dortmund quindi, nel 1879 la DAB cominciò a esportare verso Belgio, Olanda, Francia, Giappone, India, Australia. Nel 1881, con una delle macchine frigorifere dell’ing. Carl von Lind, diede inizio al boom della birra a bassa fermentazione. Nel 1893 si dotò addirittura di un laboratorio chimico e batteriologico.
Nonostante il crollo della produzione dovuto alla grande guerra, nel 1917 la DAB ebbe un proprio collegamento ferroviario. E, inserendosi nel processo di concentrazione del dopoguerra, acquistò le birrerie Tremonia e la monastica Meininghaus.
Subì invece la quasi totale distruzione della fabbrica durante il secondo conflitto mondiale; ma nel 1949 la ricostruzione era bell’e completata. Tra il 1959 e il 1963, le vecchie botti di legno vennero sostituite da quelle in alluminio.
Nel 1971, in seguito alle serie di fusioni, la DAB fagocitò la rivale locale Dortmunder Hansa-Braurei, rivelatasi molto attiva nell’ambito dei supermercati e un marchio celebre di birre leggere. Questa azienda era stata costituita nel 1901, dopo il fallimento della Dortmund Borussia Brauerei, nata nel 1885 nella parte settentrionale di Dortmund. E, sul suo sito, venne terminata, nel 1983, la costruzione di una fabbrica moderna, la più grande, all’epoca, nella regione della Ruhr.
Purtroppo l’operazione Hansa, troppo costosa, si rivelò un disastro, col crollo, a breve distanza, dei marchi aziendali. La DAB cercò di correre ai ripari. Nel 1992, rilanciò il marchio Hansa con lo slogan “Hauptsache Hansa, alles andere ist euer Bier” (“Hansa è anzitutto la vostra birra”). Nel 1996 comprò la Kronen Privatbrauerei (sempre di Dortmund), in difficoltà economiche, e un anno dopo la chiuse rilevandone la produzione. Già! la Kronen era una delle più antiche fabbriche di birra tedesche, risalente al 1430. L’aveva acquistata nel 1829 Heinrich Wenker che per primo introdusse, nel 1843, il metodo della bassa fermentazione a Dortmund. Le sue birre erano le preferite in città e tuttora, pur fabbricate dalla DAB, si distinguono per il delicato e fresco aroma di luppolo.
A sua volta, la Kronen aveva rilevato e poi chiuso, nel 1987, la Dortmunder Stifts Brauerei, risalente al 1900 e con una consistente clientela nella zona meridionale della città; nel 1992, la Dortmunder Thier Brauerei, fondata nel 1854.
A metà degli anni Ottanta inoltre, quando erano ancora indipendenti, la Kronen e la Thier avevano aperto nel centro della città una taverna ciascuna per la mescita della propria bevanda con il nome di antichi birrai di Dortmund: la Heinrich Wenker’s Brauhaus, della Kronen; la Hövels Haus-Brauerei, della Thier.
L’ultimo tentativo per ritornare a galla, da parte della DAB, fu l’incorporazione della Linden di Unna (marchio Fels Krone). Purtroppo la sua tendenza al ribasso aveva toccato il fondo: risultava l’ultima fabbrica di birra di Dortmund. Finita nel gruppo Binding, oggi la DAB fa parte del Radeberger Gruppe.
Nel moderno stabilimento, che ospita anche il Dortmunder Museum, produce birre generalmente leggere, ricche di malto e secche. Molto attenta al mercato, ha organizzato una distribuzione capillare in tutta la Germania settentrionale. E, inevitabilmente, si è impegnata in proficue sponsorizzazioni: sci, snowboard, chilometro lanciato, vela, golf, rugby.
Da ricordare infine che nel 1979 la DAB donò alla propria città L’oste di Dortmund (dello scultore Artur Schulze-Engels), che campeggia sulla piazza del Neuer Markt.
DAB D-Pils, diät pils di colore giallo paglierino (g.a. 4,8%); prodotta secondo il Reinheitsgebot. Si tratta di una pilsner dietetica, ottenuta tramite fermentazione piena e completa che elimina tutti gli zuccheri di partenza. Il tenore alcolico è pertanto più alto, in un prodotto però secco. Presenta una vivace carbonazione; schiuma bianca sottile e abbastanza durevole; tenue aroma di malto, luppolo, cereali, frutta; corpo da leggero a medio, di trama fra acquosa e oleosa; gusto moderatamente dolce su fondo asciutto e con un tocco di acidità verso il traguardo di una corsa di media durata; breve retrolfatto dal vago amarore di luppolo.
DAB Dark Beer, dunkel di colore ambrato scuro (g.a. 5%); conosciuta anche come DAB Traditional. Con un’effervescenza media, la schiuma si alza abbondante e persistente. L’aroma sprigiona netti sentori di luppolo, con qualche accenno dolciastro di malto, tostature, caramello. Il corpo, abbastanza sottile, presenta una consistenza acquosa. Il gusto, lievemente amaro e con qualche nota terrosa, si stempera nella lunga persistenza retrolfattiva, prendendo una connotazione più soffice di malto.
DAB Export, classica dortmunder export di colore paglierino dorato (g.a. 5%). Con una carbonazione media, la spuma fuoriesce vaporosa e di sufficiente stabilità. L’aroma è decisamente dominato dal malto, con qualche tenue sentore di mais, frutta, lievito. Il corpo medio ha una tessitura piuttosto cremosa. Il gusto appare meno marcato rispetto alla Dortmunder Union Export: equilibratamente dolciastro su fondo asciutto. Il luppolo compare verso il finale, rimanendo nella sufficiente persistenza retrolfattiva che vi aggiunge un’impressione moderatamente acida.
DAB Original, dortmunder export di colore biondo con sfumatura tendente al verde erba (g.a. 5%). Rilanciata nel 2004, dopo 10 anni dalla prima immissione nel mercato, è l’unica birra cruda che, grazie a un processo innovativo ed esclusivo, può essere conservata fino a 18 mesi. Per gli Stati Uniti prende la denominazione di Special Reserve. L’effervescenza media sviluppa una schiuma fine, spessa e di apprezzabile tenuta. L’aroma di luppolo si schiude piuttosto accentuato, con fievoli impressioni di malto e vegetale secco. Il corpo rotondo, di consistenza acquosa, scorre in leggerezza, morbido e pulito. Nel gusto, l’orientamento all’amaro viene opportunamente bilanciato dal fondo asciutto di malto. Verso il finale, si mette in bella mostra la particolare varietà di luppolo utilizzata, con un amarognolo prolungato che svanisce però nella corta persistenza retrolfattiva.
DAB Pilsener, pilsener di colore paglierino (g.a. 4,8%); leggermente luppolizzata. Con una morbida effervescenza, la spuma emerge di modeste dimensioni e dura sufficientemente. L’olfatto propone sentori di malto, con qualche accenno erbaceo. Il corpo, piuttosto sottile, presenta una trama cremosa. Il fresco gusto di luppolo si esprime con un amarognolo ben contenuto, che dura sino alla fine. Anche il retrolfatto ha una consistenza amara e secca.
Dortmunder Kronen Export, dortmunder export di colore biondo (g.a. 5,1%). La carbonazione è media; la spuma bianca, sottile e cremosa. L’aroma si libera piuttosto debolmente, con un luppolo floreale dall’accento speziato. Il corpo, da leggero a medio e di trama un po’ appiccicosa, appoggia un gusto intenso, soffice, pulito, orientato al dolce. Nel retrolfatto rimane l’asciuttezza luppolizzata del finale piacevolmente aromatico.
Dortmunder Kronen Pilsner, pilsner di colore dorato (g.a. 4,8%). Con un’effervescenza media, la schiuma, fine e abbondante, mostra buona tenuta. All’olfatto si offre un persistente aroma floreale di luppolo. Il corpo appare ben strutturato nella sua consistenza tra grassa e acquosa. Il gusto, pieno, lievemente acido e luppolizzato, fluisce secco e frizzante con un singolare punto di amaro. Un amaro, che rimane anche nel corto retrolfatto.
Fels Krone Alt, altbier di colore ambra scuro con tonalità rossastra (g.a. 4,8%); prodotta secondo la tradizione di Düsseldorf. Negli Stati Uniti ha il nome generico e anonimo di DAB Dark. Con una morbida carbonazione, la schiuma si presenta fine, solida e un po’ appiccicosa. L’aroma è fresco e fruttato, con accenni di luppolo speziato e di malto torrefatto. Il corpo, medio-leggero e di trama fra oleosa e acquosa, anima fluidamente un gusto di malto saporito, asciutto e venato di lieve amarore. Al breve finale, a malapena segnato dal malto, tiene dietro un discreto retrolfatto con una vaga impressione di cioccolato fondente.
Felskrone Premium Pilsener, pilsner di colore giallo paglierino (g.a. 4,8%). L’effervescenza è media; la schiuma trabocca fine, densa, consistente. L’aroma si schiude gradevolmente di luppolo, con tenui sentori di frutta, grano, fieno. Dal corpo leggero, di trama un po’ acquosa, prende il via un gusto secco con caratteristica punta di amaro, erbacea nel finale, di luppolo nel corto retrolfatto.
Hansa Alt, altbier di colore ambra chiaro: morbida carbonazione; spuma di un bianco sporco soffice e con buona allacciatura; aroma di malto con sentori di luppolo fruttato; corpo medio di trama acquosa; gusto aromatico con insolite note di ruggine; finale secco ed erbaceo; retrolfatto amaro e leggermente acido (g.a. 4,8%).
Hansa Export, dortmunder export di colore dorato (g.a. 5%). Con una media effervescenza, la schiuma trabocca abbondante, sottile, tenace. L’olfatto si esprime con un malto intenso, e un accenno di lievito. Il corpo, pieno e soffice, ha una graziosa effervescenza che accarezza il palato. Il gusto è quasi neutro, con un orientamento all’amaro foriero della secchezza finale. Il retrolfatto, di sufficiente persistenza, propone un certo amarore e un’impressione metallica.
Hansa Pils, pilsener di colore biondo (g.a. 4,8%). La carbonazione è media; la schiuma si leva fine, densa e stabile. L’aroma di luppolo spira fresco, pungente. Con un corpo leggero e vivace, nonché di trama acquosa, il gusto può mettere in risalto la propria morbidezza, all’insegna di un amaro delicato che, nel finale, diventa asciutto e sfoggia un tocco di acido. Il retrolfatto, alquanto granuloso, esala qualche suggestione metallica. Data la sua economicità, questa pils viene spesso utilizzata per preparare la Hansa Radler.
Stades Leicht, light lager, in stile pilsner, di colore oro pallido (g.a. 2,8%). Con una carbonazione abbastanza vivace, la schiuma emerge fine e duratura. L’aroma è decisamente segnato dal luppolo, con qualche lontano richiamo di miele, cereali, frutta. Il corpo leggero, e di trama molto acquosa, scorre fresco, vivace. Il gusto, marcato ancora dal luppolo, si secca verso il finale, e consente l’alzarsi di una vaga suggestione di malto. Il retrolfatto appare sfuggente e amarognolo.
Hövels Original, altbier dal colore del bronzo (g.a. 5,5%); in precedenza chiamata Bitterbier. Risale al 1893, e viene ancora prodotta secondo la ricetta di Freiherr von Hövel. Presenta una carbonazione piuttosto bassa; schiuma di medie dimensioni densa e tenace; buon aroma fruttato, un po’ fiorito e con accento di pane, noci e cereali; corpo soffice e abbastanza pieno, di una liscia tessitura cremosa; sapore equilibratamente amaro sul fondo caramellato; finale asciutto; discreto retrolfatto con dolci suggestioni di zucchero d’orzo.