Pivovar Černá Hora)

Tratto da La birra nel mondo, Volume II, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Černá Hora/Repubblica Ceca
Černá Hora (in italiano “Monte Nero”) è un comune mercato a 328 m s.l.m. della Moravia meridionale, pochi chilometri a nord di Brno. Qui ha sede uno dei birrifici più antichi del Paese, risalente al 1298, quando con la birra furono battezzati i primi templari.
Nel 1530 Černá Hora apparteneva ai fratelli Tas e Jaroslav Cernohorsky di Boskovice, come risulta dal loro contratto di proprietà, dove viene anche menzionata esplicitamente una birreria. Nel corso dei secoli, i terreni, il birrificio e la malteria successivamente impiantata, passarono ad altri latifondisti.
Nel 1896, allo scopo di rendere il birrificio più efficiente e redditizio, i “signori” lo diedero in affitto per 20 anni a una socità rurale per azioni che, alla scadenza del contratto, lo comprarono.
Poi arrivò la nazionalizzazione del 1948, con ripetuti cambi di nome e di statuti; fino al 1996, quando fu costituita la società per azioni.
C’è da annotare che, durante quel periodo “buio”, il birrificio rimase paurosamente indietro sia nel campo della ricerca che della tecnologia. Ma ciò si rivelò alla fine la fortuna della Černá Hora la quale oggi, quantunque tecnologicamente evoluta, propone prodotti che hanno conservato i metodi tradizionali dell’artigianalità. Quando si parla infatti delle sue “creature”, dal sapore intenso e deciso, si dice che sono “birre come ai vecchi tempi”.
Dal 2010 la Pivovar Černá Hora fa parte del Pivovary Lobrowicz Group.
Černá Hora Granát Tmavé 12°, dunkel di colore rosso granata tendente al marrone (g.a. 4,5%); una 12 gradi saccarometrici più scura rispetto alla maggior parte delle dunkel. Con una carbonazione vivace, la spuma, di un beige chiaro, emerge cremosa e con buona allacciatura. È un prodotto decisamente segnato dal malto, sia nel ricco aroma che nel gusto rotondo. Il retrolfatto invece tende all’amarognolo; dopo il corto finale ben equilibrato, con pane tostato, grano, caramello, luppolo terroso. A sua volta, il corpo presenta una consistenza da grassa ad acquosa.
Černá Hora Světlý Ležác 12°, czech pilsner di colore giallo paglierino (g.a. 4,8%); un’altra 12 gradi saccarometrici, rinominata Kamelot nel 2009. Ležác vuol dire “giacente”, cioè “fatta riposare”. La sua ricetta è rimasta gelosamente custodita dai mastri birrai nel corso dei secoli. La morbida effervescenza media gestisce una schiuma bianca, quasi cremosa e piuttosto stabile. L’aroma sa di luppolo erbaceo, lievito fruttato, malto granuloso. Il corpo, medio-leggero, ha una trama decisamente acquosa. Il gusto, strutturato e morbido, propone inizialmente piacevoli note di malto dolce, presto soppiantato però da un altrettanto gradevole amarore, che si protrae fin nel retrolfatto peraltro lievemente metallico.
Černá Hora Black Hill, spice herb di colore ambrato chiaro (g.a. 5,5%). Si tratta di una 13 gradi saccartometrici da aperitivo. Utilizza miele ed estratti di 33 diversi tipi di erbe (in particolare, liquirizia, coriandolo, olio essenziale di cannella, noce moscata, genziana). La carbonazione abbastanza alta origina una spuma bassa, cremosa, duratura. L’aroma è chiaramente segnato dalle spezie, con malto e luppolo relegati in sottofondo. Il corpo, tra leggero e medio, presenta una tessitura da grassa ad acquosa. Dopo un imbocco di malto dolce, il gusto lascia il campo al luppolo che si amalgama alla perfezione con le spezie regalando un morbido, secco, amarore, quasi astringente verso la fine della corsa. Dal lungo retrolfatto si levano non sgradevoli suggestioni burrose.