BraufactuM

Tratto da La birra nel mondo, Volume I, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Francoforte sul Meno/Germania
Si tratta di un progetto nato nel 2009 dall’idea di tre persone: un homebrewer di vecchia data, Marc Rauschmann, un esperto in logistica, Thorsten Schreiber, e un terzo impegnato nel marketing di cui non si conosce il nome.
Diciamo subito che, alle loro spalle, c’è nientedimeno che il gruppo Oetker, tramite la sua divisione birraria, ovvero il gruppo Radeberger. Si può quindi parlare di artigianalità fino a un certo punto. In ogni modo, lo scopo del progetto è di dare, sulla scia della Cratf Beer Revolution americana, una “bella” scossa alla secolare tradizione birraria tedesca, alla luce soprattutto del calo dei consumi, offrendo quindi qualcosa di nuovo, e non certo al bevitore medio o di fascia anagrafica alta, un prodotto di nicchia insomma, anche in considerazione, come vedremo a breve, del prezzo molto alto. Difatti il lancio di queste nuove produzioni avvenne nel 2010, anno in cui cominciarono a invadere il mercato tedesco le IPA americane.
Dunque il marchio BraufactuM comprende le migliori birre di tutto il mondo; importate e distribuite in Germania; nonché birre solo realizzate da produttori tedeschi su ricette loro fornite, magari rispolverate dal dimenticatoio o riguardanti, per lo più, stili insoliti per il mercato tedesco. E adesso diamo una spiegazione al prezzo non certo comune in Germania. Lo stoccaggio e il trasporto sono rigorosamente refrigerati; le bottiglie recano l’etichetta (per la produzione sul territorio nazionale) e la controetichetta (per l’importazione) personalizzate, con tutte le informazioni disponibili, inclusa la firma del mastro birraio, anche se manca il nome del birrificio; la produzione in piccoli lotti, per le birre tedesche e per quelle estere, le spese d’importazione hanno i loro costi.
BraufactuM Progusta, india pale ale di colore ambra leggermente velato (g.a. 6,8%). Con una carbonazione piuttosto moderata, la spuma sgorga densa e di buona ritenzione. L’aroma è fresco, pulito, con intensi sentori di agrumi e frutta tropicale, anche, in secondo piano, di fiori, resina, luppolo a malapena piccante. Il corpo medio ha una consistenza acquosa. In bocca, una solida base di malto biscotto, col supporto di caramello, pesca, albicocca, compone un perfetto equilibrio gustativo con l’asprezza dell’uva acerba, una nota ruvida vegetale e l’amarognolo di un luppolo a tratti pungente. La corsa dura parecchio, e sfocia in una delicata secchezza di resina. Al retrolfatto, abbastanza corto, rimane il compito di richiamare un amarore vegetale impreziosito da una piacevole suggestione di pompelmo.
BraufactuM Oscur, porter di colore nero (g.a. 6,9%). La schiuma beige, minuta e stabile, è gestita da un’effervescenza media. Malto tostato, cioccolato fondente, caffè, liquirizia, pane nero, compongono un bouquet di una certa eleganza. Il corpo medio presenta una trama fra grassa e oleosa. Il gusto sa essere assertivo delle caratteristiche tipologiche, con note di tostature, caffè, cioccolato, nocciola, liquirizia, pane grattugiato bruciato, e una buona dose finale di acidità rinfrescante, donata, in parte, dalla frutta e, in parte, dai chicchi di caffè. Il finale sembra quasi anonimo, forse ben consapevole di un lungo retrolfatto, asciutto, tostato, deliziosamente amarognolo.
BraufactuM Marzus, märzen di colore ambrato con riflessi rubino (g.a. 5,5%). È un’interpretazione ottimamente riuscita della classica märzen, con una morbidezza e una rotondità non facilmente riscontrabili nella normale produzione tedesca. L’effervescenza appare piuttosto contenuta; la schiuma, sottile e abbastanza stabile. L’aroma si libera dolce, ma non stucchevole, a base di caramello, malti scuri, melassa, noci, pane di segale, uva passa. Il corpo medio tende al leggero, con una trama pressoché oleosa. Il gusto defluisce con morbidezza, ispirato a miele, frutta secca, pane croccante, caramello, frutti rossi ; ma, verso la fine della discreta corsa, eroga l’indispensabile punta acida, insufflata di calore alcolico e di un amarore alquanto piccante. Anche nella lunga persistenza retrolfattiva l’etanolo intende dire la sua, ma deve accettare la compagnia di non certo sgradevoli sensazioni fruttate.