Tratto da La birra nel mondo, Volume I, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Nidderkäerjeng/Lussemburgo
Nel 1842 Jean-Baptiste Bofferding fondò la Brasserie Bofferding che, nel 1851, cominciò a produrre birra a livello industriale, per automatizzare, nel 1974, il procedimento di produzione. Nel 1975 avvenne la fusione con la Brasserie Funck-Bricker di Lussemburgo, risalente al 1764, e nacque la Brasserie Nationale, con il marchio Bofferding.
Con l’acquisto infine della Brasserie Battin, nel 2005, la Brasserie Nationale divenne il più grande gruppo bittario del Paese che oggi produce più di 200 mila ettolitri all’anno.
Bofferding Hausbéier, pilsner di colore dorato scuro (g.a. 5,2%); la birra della casa, non pastorizzata e offerta in bottiglia con tappo in ceramica e snodo metallico. L’effervescenza decisa origina una spuma soffice e cremosa che rimane per tutto il tempo della degustazione. L’aroma è spiccatamente floreale, con qualche accenno erbaceo. Il corpo medio presenta una consistenza un po’ acquosa. Il malto, piuttosto morbido, anima un gusto neutro, tuttavia pastoso e rinfrescante, in un rivestimento agrodolce. Il finale, secco e amaro, introduce un discreto retrolfatto abboccato, con un’impressione metallica.
Bofferding Lager Pils, lager tipo pils di colore biondo e dall’aspetto limpido (g.a. 4,8%); la birra nazionale del Lussemburgo. Preparata con malto chiaro e una percentuale di mais, matura per quattro settimane. Con un’effervescenza quasi tagliente, la schiuma, di medie dimensioni e molto sottile, scompare quasi immediatamente. L’aroma si offre delicato, di luppolo e di malto. Il corpo è abbastanza leggero, con sapore quasi neutro, ma piuttosto secco. Al vivace finale croccante di malto, subentra un retrolfatto amarognolo.
Brasserie Battin/Esch-sur-Alzette
Il più piccolo birrificio del Paese, fondato nel 1937 da Charles Battin. Rimasto a conduzione familiare e caparbiamente legato alle tradizioni, produceva birre che sicuramente erano le migliori del Granducato. Col passaggio di proprietà, la produzione venne trasferita a Nidderkäerjeng e, il suo, divenne il secondo marchio della Brasserie Nationale.
Battin Edelpils, classica pilsner lussemburghese di colore dorato (g.a. 5%). L’effervescenza abbastanza decisa genera una spuma fitta e tenace. Il corpo è alquanto leggero, con una tessitura morbida, quasi oleosa. Il gusto sembra quasi anonimo. Il luppolo invece, inconfondibile nell’aroma, segna anche il retrolfatto con spiccate note amarognole, a dimostrazione che questo prodotto non si serve impropriamente del distintivo tedesco “edel”.
Battin Gambrinus, lager di colore oro chiaro (g.a. 5,2%). La corona bianca di spuma è perfino brillante. L’alcol asciuga delicatamente il palato rendendo la bevanda pastosa; mentre il gusto, tendente al dolce, è tenuto a bada dall’amaro del luppolo che agisce in sottofondo. Il corpo medio presenta una consistenza acquosa. Il retrolfatto, discretamente lungo, appare alquanto granuloso.