Tratto da La birra nel mondo, Volume I, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Pipaix/Belgio
Azienda familiare dell’Hainaut, nei pressi di Leuze. Il nome deriva dal fatto che usa ancora macchinari a vapore di un birrificio della prima epoca industriale, allorquando la brasserie à vapeur era espressione di modernità. Le sue origini infatti risalgono al 1785, anno in cui la famiglia Cuvelier adibì a birreria parte della propria fattoria. Verso la fine del 1800 la fabbrica fu ereditata da Cornil Cuvelier che morì in giovane età, per cui passò al figlio, Joseph Dominica.
Nel 1903 l’azienda fu rilevata dalla vedova di Joseph Ferdinant. Nel 1914 l’esercito tedesco requisì tutte le attrezzature di metallo, mentre della macchina a vapore, costruita nel 1885, riuscì a prendere soltanto una vasca di rame.
Nel 1926 la birreria fu in grado di riprendere la produzione, dopo la ricostruzione e l’acquisto di nuove apparecchiature.
Nel 1930 Gaston Biset, che aveva sposato la figlia di Joseph Ferdinant, cercò di ricreare la tradizione di Cuvelier, elaborando nuove birre, come Cuver-Ale e Biss.
La seconda guerra mondiale non creò grossi problemi alla birreria, che, addirittura, riuscì a farsi un nome. Fino al 1984, quando fu acquistata da Jean-Louis Dits, insieme alla moglie, Anne-Marie Lemaire.
Nel 1990, Anne-Marie perse la vita in un grave incidente proprio all’interno del birrificio. Attualmente Jean-Louis porta avanti l’attività con l’aiuto delle due figlie e della seconda moglie, Vinciane Corbisier.
Saison de Pipaix, saison di colore arancio scuro e dall’aspetto torbido (g.a. 6%). Prodotto tipico dell’Hainaut, viene aromatizzato con sei tipi di erbe, tra cui un lichene medicinale. Con una morbida effervescenza, la schiuma abbonda, fitta e solida. L’aroma si apre con un luppolo erbaceo, fresco e pepato. Il corpo appare rotondo, pieno, frizzante. Il gusto secco e asprigno palesa nette evocazioni di agrumi. Il finale presenta una dolcezza fruttata, con ben distinte impressioni di mela, pera, uva.
Vapeur Cochonne, belgian strong dark ale di colore ambra carico nebuloso (g.a. 9%); con utilizzo di cicoria torrefatta, semi di coriandolo e buccia di aranca dolce. Presentata nel 1992, prese il nome di Cochonnette per le confezioni da 33 cl. La schiuma beige, sottile e bassa, svanisce rapidamente, con una carbonazione abbastanza forte. Sia al naso che al palato, questo prodotto si presenta parecchio complesso, segnato da gradevoli quanto stuzzicanti note di malto, agre e acide, in un equilibrio straordinario. Fresca e secca, scivola in bocca con delicatezza: l’orientamento a un dolce fruttato viene sapientemente assorbito dalla notevole struttura del corpo, peraltro potente e aspro. La discreta persistenza retrolfattiva esala sensazioni di frutta candita avvolte in un dolce quanto caldo alone alcolico.