Tratto da La birra nel mondo, Volume I, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Binche/Belgio
Può davvero considerarsi unica erede della tradizione brassicola di Binche (una cittadina medievale 60 chilometri a sud di Bruxelles), che in un passato non poi così lontano contava numerose birrerie.
Nei suoi attuali impianti infatti nel 1847 la famiglia Pourbaix fondò la Faubourg Saint-Paul che, venduta nel 1871 a Jules Paternotte, nel 1929 chiuse i battenti.
La riapertura, in una malteria del secolo XVIII, sopra i bastioni che nel Medioevo erano a protezione del piccolo paese nella provincia vallone dell’Hainaut, avvenne invece nel 1989, a opera del mastro birraio André Graux, insieme alla moglie, che però avevano tre anni prima cominciato a produrre birra in casa.
Sempre a stretta conduzione familiare, e con un pugno di dipendenti, La Binchoise è oggi nelle mani di due cugini, Benoit e Bruno de Ghorain; il secondo, laureato mastro birraio dall’Università di Lovanio. Dispone inoltre di un piccolo museo della birra e di una tipica taverna per le degustazioni.
La produzione annua non va tanto lontano dai 4 mila ettolitri; mentre la qualità si è imposta perfino negli Stati Uniti: ale di varietà uniche, forti e speziate, con rifermentazione in bottiglia.
La Binchoise Brune Tradition/Cistercienne Bruna, abbazia dubbel di colore marrone con riflessi rubino e dall’aspetto leggermente velato (g.a. 8,2%). Con una carbonazione piuttosto piana, la spuma beige si leva minuta, cremosa, abbastanza durevole. L’aroma fruttato porta l’accento inconfondibile dell’arancia di Curaçao. Il corpo è di notevole struttura, intenso, caldo. Il substrato secco di malto che assorbe, ma non reprime, le note sottilmente amarognole del luppolo realizza un equilibrio gustativo perfetto. La discreta persistenza del retrolfatto emette una prelibata suggestione pungente di spezie.
La Binchoise Blonde Tradition, ale belga di colore giallo dorato con lieve foschia (g.a. 6,5%). Viene realizzata, secondo un’antica ricetta, con una singolare aromatizzazione. La spuma prorompe ricca e compatta. La finezza olfattiva appare elegante; mentre l’elevata intensità regala profumi di luppolo, cedro candito, albicocca, scorza di arancia essiccata. Il corpo rotondo esibisce una morbida pienezza. Il sapore, asciutto e vivace inizialmente, si evolve presto in una dolcezza di malto dal perfetto equilibrio gustativo. Il lungo finale estrinseca fragranti note speziate, preannunciando un retrolfatto amarognolo. È un prodotto da conservare, con il gusto che matura nel tempo.
La Binchoise Triple, abbazia tripel di colore dorato nebuloso (g.a. 8,5%). La spuma bianca, densa, di medie dimensioni, è gestita da un’effervescenza piuttostio vivace. L’aroma si libera con un bouquet delicatissimo, a base di malto, frutta, lievito, erbe, luppolo in fiore. Il corpo medio presenta una trama alquanto acquosa. Il gusto si snoda pulito, asciutto, con coinvolgenti note fruttate, di malto, zucchero a velo, frutta matura, lievito, e una vampata finale di alcol. Il finale appare un po’ appiccicoso. Il lungo retrolfatto eroga cordiali suggestioni di spezie leggere e scorza d’arancia.
La Binchoise Bière des Ours, belgian strong golden ale di colore giallo oro e dall’aspetto velato (g.a. 8,4%); medaglia d’oro ai World Beer Championships nel 1995. Viene elaborata con malti chiari, luppolo del Kent e della Slovenia, nonché un mix di 20 tipi di miele selezionati ogni volta da esperti assaggiatori. Il nome si riferisce al miele appunto, il cibo preferito dagli orsi. La schiuma presenta ottima tenuta. L’aroma, dolce di malto, esplode tra sentori delicati ma intensi di fiori. Il corpo si rivela di una leggerezza strabiliante. Il caratteristico gusto dolciastro conferito dal miele matura con l’invecchiamento. Una consistenza terrosa introduce l’asciuttezza del finale. Tirando le somme, si tratta di un prodotto forte e di carattere, fruttato e speziato… ma piacevolmente dolce.
La Binchoise Special Belge, ale belga di colore arancio ambrato caliginoso (g.a. 5%). Si tratta di una ricetta dell’ Hainaut degli anni Cinquanta, riproposta in base alle indicazioni dei consumatori di quell’epoca. L’effervescenza un po’ vivace origina una spuma biancastra sottile e abbastanza stabile. L’aroma è improntato a sentori di malto, caramello, lievito, frutta dolce, con un buon tocco di chiodi di garofano. Il corpo, da leggero a medio, ha una consistenza da grassa ad acquosa. Il gusto si snoda abboccato e a malapena acido, quindi estremamente dissetante. Un lungo finale secco e luppolizzato introduce il dolce retrolfatto dalle sensazioni di banana matura.
Stagionali
La Binchoise Flora, belgian strong dark ale di colore ambrato a malapena velato (g.a. 7%). Si tratta di una specialità primaverile, realizzata con due tipi di malto e altrettante varietà di luppolo che, con la loro “sapiente” combinazione, determinano un aroma molto persistente (a base di malto, caramello, frutta dolce, erba, nocciole) e il sapore abbastanza secco (con note di pane tostato, lievito, buccia d’arancia, luppolo fiorito). La carbonazione è media; la schiuma beige, non così ricca ma duratura. Il corpo, piuttosto leggero, ha una trama liscia. Il finale si dilunga nella sua secchezza. Il retrolfatto reca segni di fiori, pasta di pane, biscotti.
La Binchoise Spéciale Noël, belgian strong dark ale invernale di un pallido ambrato nebuloso (g.a. 9%). È un’offerta natalizia, già pronta a luglio per poter compiere una lunga maturazione. Ottenne la medaglia di platino nel 1995 ai World Beer Championships. Nonostante l’alto contenuto di etanolo, la schiuma si alza sottile, densa e di pregevole tenuta. La finezza dell’olfatto ha un’eleganza strabiliante; l’intensità poi è assolutamente elevata: profumi fruttati e di tutte le spezie possibili e immaginabili. La consistenza del corpo tiene a freno la forza alcolica, che finisce per accarezzare il palato. Il gusto scorre energico, grato, con sentori di caramello e fruttati. La corsa si chiude tra asciutte e pulite note amarognole.