Tratto da La birra nel mondo, Volume I, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Bavikhove/Belgio
Bavikhove si trova nelle Fiandre Occidentali, vicino a Kortrijk. Stando alle cronache locali, sorse nel 1120 sul luogo di un borgo agricolo del 500 e alla fine del secolo XIX, con appena 800 abitanti, contava sei birrifici. Qui nel 1894 la famiglia De Brabandere, le cui origini risalivano al 1280, fondò la Bavik, un’azienda di medie dimensioni tuttora nelle mani dei propri discendenti.
Nel 1982, per fronteggiare la grande distribuzione, coi suoi prodotti sempre più economici e meno caratterizzati, lanciò una gamma completa di birre, Petrus. Lancio, supportato dalla sponsorizzazione per una decina di anni della squadra di calcio del KSV Waregem.
La produzione, di oltre 150 mila ettolitri l’anno, propone birre di varie tipologie; in particolare alcune pilsner, per il mercato regionale e per quello nazionale, ottime speciali.
Bavik Dinner Beer Blond, light lager di un pallido biondo dorato (g.a. 1,5%). Si tratta di una bevanda leggera da tavola. Con un’effervescenza morbida, la spuma fuoriesce di medie dimensioni e si dissipa rapidamente. Il mosto di malto, che emette al naso un vago profumo, ritorna nella dolcezza del gusto per segnarla in maniera più accentuata, non senza qualche nota di agrumi. Il corpo è sottile, acquoso e un po’ appiccicoso. Nel corto retrolfatto s’impone un amarognolo erbaceo.
Bavic Dinner Beer Faro, light lager di colore marrone scuro, quasi nero, con riflessi rubino (g.a. 1,5%). È, come il precedente, un prodotto leggero da tavola. L’effervescenza appare piuttosto grossolana; la schiuma beige, sottile e con discreta allacciatura. Il corpo, da leggero a medio, presenta una trama un po’ sciropposa. All’aroma di malto si accompagna un sapore dolciastro, di frutta e di zucchero candito. Il finale arriva piuttosto asciutto, e infervorato da una sensazione di caramello. Il breve retrolfatto esala qualche impressione metallica.
Bavik Ezel Wit, fortissima witbier di colore oro chiaro e dal tipico aspetto torbido (g.a. 6,8%). Il nome significa “asino bianco”. La schiuma, ridotta e instabile, è gestita da un’effervescenza morbida ma quasi piana. L’aroma si libera sottilmente fruttato. Il corpo, piuttosto spesso e ben sorretto dall’etanolo che sprigiona sensazioni calde e cordiali, presenta una consistenza acquosa e appiccicosa. Sensazioni, che si mescolano, a loro volta, con quelle fresche dell’autentica bière blanche. Anche il gusto sa di fruttato; e scorre denso, pastoso, verso il discreto finale avvolto in un denso alone di semi di coriandolo.
Wittekerke, witbier di colore giallo paglierino opalescente (g.a. 5%). Viene lavorata con il 25% di frumento sottoposto a maltaggio. Con una media effervescenza, la schiuma si forma sottile, compatta, e di sufficiente stabilità. Il fruttato marca con eleganza l’olfatto. Dal corpo leggero e frizzante prende quota un gusto ancora fruttato, pieno e intessuto di graziose venature speziate. Il retrolfatto si esalta con brevi suggestioni asciutte e pungenti, particolarmente rinfrescanti.
Wittekerke Speciale (Millennium), witbier un po’ più forte della precedente (g.a. 5,8%), di colore citrino e dal solito aspetto velato. Data l’effervescenza mediobassa, la schiuma si riversa densa e tenace. L’aroma propone sentori fruttati con una punta di spezie. Il corpo è mediamente pieno, tanto da rendere il prodotto nel complesso pastoso. Il blando gusto di cereali assume verso il finale note aspre e secche, con una delicata punta di acido. Il finale arriva asciutto e amarognolo.
Gamma Petrus
Petrus Blond, belgian ale di colore dorato leggermente torbido (g.a. 6,6%). Con un’effervescenza abbastanza sostenuta, la spuma si leva a grandi bolle e dura abbastanza. L’aroma è pulito e gradevolmente piccante, con persistenti sentori di frutta e di caramello. Il corpo ostenta una pienezza cremosa, vivace. Il gusto, dopo l’inizio dolce di malto, prende una consistenza fruttata, per chiudere la corsa pressoché regolare tra note secche e amare di luppolo. Il retrolfatto risente di una lieve astringenza.
Petrus Dubbel Bruin, abbazia dubbel color tonaca di frate opaco (g.a. 6,5%). L’effervescenza è quasi piana; la schiuma cremosa diminuisce lentamente lasciando i segni di una buona allacciatura. L’aroma si propone a base di malto tostato, caramello, frutta dolce, zucchero di canna, non senza un tenue sentore di lievito. Il corpo medio presenta una trama morbida un po’ appiccicosa. Anche al palato la dolcezza non latita, con note di ciliege, sciroppo d’acero, zucchero candito; ma presto arriva un sottile amarore erbaceo, seguito a ruota da una punta di acido che pone fine alla corsa di media durata. Il retrolfatto si rivela aspro, speziato; lascia comunque la bocca avvolta in una sequenza deliziosa di suggestioni alcoliche, liquorose, cordiali.
Petrus Gouden Tripel, abbazia tripel di colore dorato nebuloso (g.a. 7,5%); rifermentata in bottiglia. La schiuma, alta e soffice, è gestita da un’effervescenza piuttosto vivace, almeno per la tipologia. All’olfatto domina incontrastato il luppolo. Il corpo possiede una struttura più che robusta, da cremosa a oleosa. È ancora il rampicante a caratterizzare il palato, ma su solida base di malto. La discreta persistenza retrolfattiva propone una sensazione piuttosto amara, da cereali bruciati.
Petrus Oud Bruin, oud bruin di colore marrone scuro con riflessi rubino in controluce (g.a. 5,5%); interpretazione scura della Rodenbach. Ottenuta dalla miscela di una birra vecchia di un anno con un’altra di cinque settimane, matura in fusti di rovere già usati per il vino bianco e il calvados. La spuma, con una morbida effervescenza media, si forma sottile, densa, tenace. L’aroma sa di malto e di torba. Il corpo ha una discreta struttura con buona morbidezza, anche un po’ sciropposa. Il gusto di malto tostato evidenzia tenui impressioni ferrose e, verso la fine, si fa dolceamaro, sfumando in un retrolfatto acetico e aspro.
Petrus Speciale, belgian ale di colore ambrato (g.a. 5,5%); una delle ale belghe più luppolizzate. L’effervescenza è ottima, e la spuma sbocca fine e persistente. L’aroma fruttato si rivela un po’ ruvido. Il corpo, da leggero a medio e di consistenza acquosa, sostiene un vivace gusto amabile intessuto di coriandolo. Chiude la corsa il luppolo, con le proprie note amarognole.