Tratto da La birra nel mondo, Volume I, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Warmley/Inghilterra
Birrificio fondato nel 1995 da alcuni ex dipendenti della Smiles Brewery di Bristol (fondata nel 1978 e chiusa nel 2004). Porta il nome della città di Bath, nel Somerset, famosa per il suo centro termale, l’unico naturale del Regno Unito. Si ricorda che Bath, in inglese “bagno”, trae origine da Aquae Sulis, cittadina nella provincia romana della Britannia fondata intorno al 60 a.C. La birreria però ha sede a Warmley, una quindicina di chilometri a nord-est di Bath.
In continua crescita, la Bath Ales nel 2007 si dotò di un nuovo impianto d’imbottigliamento.
Davvero encomiabile la sostenibilità di questa azienda: il calore generato dal processo di fermentazione viene utilizzato per riscaldare l’acqua; le trebbie finiscono agli agricoltori locali come alimenti per il bestiame; i residui di lavorazione del luppolo e del lievito invece vengono convertiti in fertilizzante.
La produzione si articola in una dozzina di birre, tra regolari e stagionali, confezionate in botte, barile e bottiglia. La grafica dell’etichetta si limita, nella sua semplicità, alla raffigurazione di una lepre in fuga.
L’azienda possiede anche diversi pub vincolati, soprattutto nella zona di Bath e di Bristol.
Bath Barnsey, best bitter ale di colore ambrato con riflessi rossastri (g.a. 4,5%); precedentemente conosciuta come Bath Barnstormer. Con un’effervescenza piuttosto bassa, la schiuma si forma sottile, densa e di sufficiente allacciatura. L’olfatto eroga durevoli sentori di malto tostato, caramello, pane nero, frutta scura matura. Il corpo leggero tende al medio, in una tessitura alquanto oleosa. Il gusto, inzialmente amaro, sfocia in una consistenza dolce, di pasta frolla, melassa, caramello, dopo la breve sosta in un’oasi fruttata. Il finale sa di un amarognolo terroso, e introduce un discreto retrolfatto in cui confluiscono suggestioni di caffè e di fumo.
Bath Golden Hare, blond ale di colore dorato: piacevole effervescenza piuttosto piana; schiuma alta, soffice, persistente; aroma di malto a malapena tostato, pane fresco, miele, camomilla; corpo sottile e un po’ grasso; gusto dall’imbocco dolce di malto che prende via via note sempre più amare di un luppolo erbaceo; finale non così lungo, ma secco, pulito, rinfrescante (g.a. 4,4%).