Birra e Sci: occhio a non esagerare con l’alcol!

Il maestro di sci è una figura chiave per la sicurezza sulla neve che non dovrebbe limitarsi al ruolo di istruttore tecnico ma porsi anche come educatore ai valori civili e alle norme di sicurezza necessarie per praticare questa popolare disciplina sportiva. Recentemente, in una conferenza stampa tenutasi nell’importante polo sciistico di Tarvisio, in Friuli Venezia Giulia, sono state illustrate le principali normative in vigore tra cui quelle relative all’abuso di alcol e sostanze stupefacenti.

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Il tema è importante perchè sulle piste si tendono a bere più alcolici per cercare conforto agli effetti delle basse temperature. Bisogna sapere invece che l’alcol in realtà induce vasodilatazione periferica facendo aumentare la dispersione del calore corporeo. L’assunzione inadeguata di alcol in coincidenza con l’attività motoria e la contemporanea esposizione alle basse temperature fa inoltre aumentare, proprio come succede a chi è alla guida di veicoli, il rischio di incidenti aumentando i tempi di risposta agli stimoli, riducendo i riflessi, e alterando le capacità percettive, mentre aumenta la propensione al rischio dovuta alla riduzione dei freni inibitori.

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L’attuale legge n. 363/2003 non prevede una norma specifica per contrastare l’abuso di alcol sulle piste da sci per cui si applica l’art. 688 c.p., ormai da tempo depenalizzato, che prevede una sanzione amministrativa (da 51 a 309 euro) il cui accertamento è di tipo sintomatico. Al termine della conferenza è stato illustrato da parte di un operatore della Polizia Stradale il funzionamento di un etilometro.